Recensione nel tempo di un caffè
Il migliore dei mondi è un film italiano del 2023 scritto e diretto da Marcello Macchia per tutti Maccio Capatonda. Un comico che ha sempre avuto anche un grande talento per la regia, con un umorismo molto personalizzato e iconico che fa un po’ parte di tutte le sue creazioni.

Nei suoi precedenti film Maccio ha sempre aggiunto degli aspetti su cui riflettere, aspetti che riguradano spesso lasocietà odierna, abbinando la demenzialità a un discorso più profondo che non fa solo ridere. Il migliore dei mondi ci porta quindi nel presente, con il protagonista Ennio Storto intepretato dallo stesso Maccio Capatonda.
Ennio rappresenta l’estremizzazione (ma non troppo) dell’uomo moderno, sempre attaccato al telefono e alla teconolgia, dipendente da essa, che fa un lavoro di cui non si capisce bene la funzionalità e che non ha contatti con il pubblico. Ennio usa la tecnologia per vivere, come ormai facciamo tutti noi, per qualsiasi cosa lui fa, dai rapporti umani, al cibo, tutto dipende dal suo smartophone, da Alexa e dalla tecnologia odierna.
All’improvviso però si ritrova in un altra dimensione, un universo parallelo in cui il millennium bug c’è stato e ha fermato la tecnologia a prima del 2000, cambiando totalmente (ma neanche troppo) la vita degli esseri umani. Ennio è perso, disperato, senza la sua tecnologia, non riesce a fare più nulla, come se gli mancasse parte del cervello, si perde addirittura per anadare al lavoro una strada che fa tutti i giorni. Ha praticamente paura di vivere.
Il film è davvero molto divertente con scene che fanno davvero molto ridere, la trama convince, perché ci fa riflettere. Anche se Ennio è l’estremo dell’uomo tecnologico è molto facile rivedersi in lui. L’idea di una vita senza teconolgia ci fa dire d’istinto che sarebbe un mondo bellissimo, ma poi ci rendiamo conto di esserne dipendenti. Non esiste un mondo migliore, ma solo noi possimao migliorare la realtà in cui viviamo e il protagonista lo capisce.
Il personaggio di Pietro Sermonti è fantastico, ironico e un po’ pazzo, dando un tocco di sana follia a tutto il film. Il migliore dei mondi, come spesso accade nei prodotti di Maccio Capatonda, ci mostra degli estremi, delle esagerazioni, ma che in fin dei conti ci mostrano la realtà. Un film che ben si adatta ai millenials che hanno vissuto appieno questo cambio generazionale dove la teconoliga è cresciuta a dismisura.
L’essere umano non riesce a scappare dai propri vizi e comfort e l’iphone diventa come una droga, lui ne è dipendente, gli altri che lo vedono per la prima volta se lo passano di mano come cocaina, all’inizio del film infatti c’è questo parallelismo, (Con la scena del disgestico che è meravigliosa) non è più un oggetto ma una necessità vera e propria che condiziona il mondo.
Per chi ama Maccio Capatonda questo è il film perfetto, con la giusta ironia, i giusti spunti, una trama semplice ma che convince, le sue battute sempre presenti e anche un livello di regia assolutamente da non sottovalutare con qualche spunto davvero interessante. Assolutamente un film da vedere.


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