Recensione nel tempo di un caffè
Saltburn è un film del 2023 distribuito da Amazon prime video, scritto e diretto da Emerald Fennell. Accolto fin da subito da pareri contrastanti, la pellicola ci porta nella nobiltà inglese, tra lussuria, sfarzo e qualche particolarità. Definito da molti anche disturbante, ha come protagonista un talentuosissimo Barry Keoghan e Jacob Eroldi, tra gli altri anche la sempre bellissima Rosamund Pike.

La prima particolarità che si nota è il formato del film che ci porta nell’immediato indietro nel tempo. Una pellicola girata in 4:3 che ci spinge con forza negli anni 80′ anche e soprattutto nel suo stile e nelle sue inquadrature. Fennell attinge tutto quello che c’era di buono in quegli anni e lo fa suo in Saltburn. Un film il cui genere è difficile da collocare ma che non è mai banale.
Il film parte da Oxford in una classica atmosfera universitaria, personaggi di elite e figli di vecchi nobili inglesi che si mescolano con una plebe più comune e li per meriti di studio e capacità intellettive. Oliver è un classico nerd, l’interpretazione di Barry Keoghan è sublime, ennesima prova del talento di questo ragazzo. Oliver sembra ossessionato da un ricco figlio di papà, bellissimo e dal cuore d’oro Felix Catton (Jacob Eroldi). Tra i due nasce una grande amicizia, con Felix che decide di invitare il suo compagno di college, Oliver nella sua tenuta estiva di famiglia, Saltburn.
Questa pellicola ci mette poco a uscire dal banale, con personaggi in parte grotteschi, strambi e particolari. Il protagonista stesso è un misto, di follia, ossessione e violenza che si esprime in diversi modi e cresce nel corso del film. Non mancano i colpi di scena, i plot twist e qualche scena abbastanza disturbante.
Oliver è un personaggio davvero interessante, misterioso, a tratti perfettamente lucido in altri completamente astratto e folle. Un bugiardo cronico, ambizioso e stratega, una perfetta sanguisuga o una falena come viene descritto in una parte della storia. Saltburn è un simbolo di sfarzo, ricchezza e perversione per lui, un obiettivo di amore e ossessione. Non si sa molto del suo passato, il che crea una sorta di mistero e confusione per gran parte della trama del film.
Il plot twist finale è molto prevedibile, ma comunque di grande effetto scenico. Tutto ottiene un senso, ogni personaggio ha avuto un suo scopo in questa intricata storia. A tratti la leggerezza sembra solo una quiete prima della tempesta e fin da subito Oliver fa gelare il sangue, si percepisce che nasconde qualcosa, che non è del tutto normale.
Fennell crea con Saltburn un’opera a tratti teatrale, Shakespeariana, tragica, moderna, ma allo stesso tempo anche verosimile nella sua follia e perversione. Un amore platonico che si trasforma in qualcosa di malato, attuale e disturbante. Un’esaltazione dell’ambizione, della ricerca di potere e benessere. Ci sono delle scene geniali, perfettamente collocate e scritte che ci indirizzano verso il finale e che strutturano al meglio i personaggi.
Unendo bene tutti i pezzi, i dettagli e lo stile, ci si rende conto che Saltburn è un gran bel film con una propria originalità, un impronta precisa e una cura particolare, bella e piacevole che ti fa rendere conto di vedere un prodotto di alto livello. Rosamund Pike è sempre perfetta, Keoghan è sempre più una bellissima realtà degli ultimi anni e Emerald Fennell trova il suo “canto del cigno”, sia a livello di regia che di sceneggiatura.


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