Recensione nel tempo di un caffè
Una doppia verità è un film del 2016 diretto da Courtney Hunt. La sceneggiatura è scritta da Nicholas Kazan. Questo film si svolge praticamente tutto in un aula di tribunale e vede come protagonista Keanu Reeves nei panni di un avvocato, diversi anni dopo “L’avvocato del diavolo“. Con lui pure Renée Zellweger moglie della vittima. Un lawyers movie abbastanza semplice ma molto efficace.

Una doppia verità ci porta direttamente in un’aula di tribunale della Lusiana. La voce narrante dell’avvocato protagonista (Keanu Reeves) ci indirizza in un’unica direzione, spiegandoci la difficoltà di un caso a cui ha lavorato. Un giovane ragazzino è stato accusato di aver ucciso il proprio padre, contro di lui ci sono tutte le prove a riguardo e le impronte sull’arma di difesa. L’avvocato di difesa e protagonista del film, farà di tutto per scagionare l’imputato da tutte le accuse.
L’immersione di questo film è davvero ben calibrata. Mettere lo spettatore subito dentro l’aula è spiazzante, ma ci indirizza subito nello stile del film. Un lawyer movie classico che segue lo stile e le regole del suo genere. I fatti del caso ci vengono mostrati duranti gli interrogatori e a parte qualche piccolo spezzone esterno, il presente del film si svolge tutto in aula.
La trama è un bel mistero, che a poco a poco viene districato con importanti colpi di scena. Il colpo di scena finale è un bel plot twist, un po’ annunciato ma sicuramente di grande effetto. Una piccola novità che spiazza e non poco lo spettatore. Una doppia verità poggia le sue basi sull’ottima interpretazione del suo protagonista (Keanu Reeves) ma si sfalda un po’ nelle mani degli altri attori. Sia la vittima che l’imputato non convincono e non esprimono le giuste emozioni. La vittima anch’essa è un avvocato e l’attore Jim Belluschi è scomodo in un ruolo un po’ più serio e che in qualche modo dovrebbe incutere timore.
Lo svolgersi del caso è molto intrigante e interessante e per gli amanti del genere è sicuramente un ottimo film. Nel complesso sembra mancare qualcosa, forse troppo semplice nella sua esecuzione, lontano da un film da sala cinematografica. La regia e la fotografia sono un po’ banali e non danno il giusto impatto ad una sceneggiatura scritta con molta maestria. Una doppia verità poteva dare sicuramente qualcosa di più con un tocco alla Clint Eastwood ad esempio. Però rimane comunque un film piacevole, interessante e intenso.


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