Recensione nel tempo di un caffè
Chi segna vince è un film del 2023 diretto da Taika Waititi. La pellicola segue le vicende della nazionale di calcio della Samoa Americana, una piccolissima isola in mezzo al pacifico, considerata la peggior nazionale del mondo. A cambiare le sorti di questa disfatta arriverà un allenatore Europeo dal passato vincente, ma con un presente alquanto difficile. Michael Fassbender interpreta egregiamente l’allenatore Thomas Rongen.

Taika Waititi ci porta con il suo stile ironico e divertente in un mondo calcistico in cui la felicità è questione di prospettiva. Prende la storia vera e la condisce con una piacevole parodia e con una storia leggera che mescola alla perfezione realtà e fantasia. Una nazionale che arrivava dalla sconfittapeggiore nella storia delle qualificazioni mondiali. Un 31 a 0 contro l’Australia che rimarrà nella storia. Nel 2011 l’arrivo di un allenatore olandese che ha sempre giocato e vissuto in America.
Chi segna vince ci mostra la bellezza del saper vincere e perdere, di apprezzare ciò che si ha e di dare valore alle cose. Non è solo una storia di sport, ma quanto più di vita, di cogliere la bellezza delle piccole cose. Per la Samoa Americana sarebbe bastato un gol per essere felici. Waititi trova in Fassbender la persona giusta per interpretare un allenatore tormentato, solo, affranto dallo sconforto e dal dolore che trova in quel luogo sperduto nell’oceano una rinascita.
“Chi segna vince” e bisogna ammettere che questo film ha proprio fatto un bel gol. Originale anche se tratto da una storia vera. Divertente, leggero che sa anche far riflettere e commuovere. Bastano pochi minuti per far diventare il pubblico tutto tifoso di questa semplice e piccola nazione legata a grandi e radicate tradizioni. I giocatori sono paradossali e simpatici e il film non annoia mai. Una pellicola che fa della bellezza della semplicità il suo segreto, che mostra la calma e la quiete di alcune zone del mondo. Un’isola sperduta nel pacifico che ha tanto da insegnare.
Ovviamente la storia vera è solo un pretesto per creare una storia dichiaratamente più fantasiosa e divertente. Il regista gestisce alla perfezione questo genere dando una sensazione di felicità e leggerezza molto positivi. Una sorta di simpatia istantanea verso una cultura e una nazione di cui pochi conoscono l’esistenza. Lo sport è anche questo, condivisione e felicità nelle piccole cose e questo film ne è la dimostrazione.


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