AMERICAN FICTION: TROPPO FINE

Recensione nel tempo di un caffé

American Fiction è un film del 2023 diretto da Cord Jefferson e tratto dal romanzo Cancellazione di Percivall Everett. Questo film ha anche vinto un premio Oscar per la miglior sceneggiatura non originale e ha ottenuto anche diverse candidature tra cui quella dell’attore protagonista, Jeffrey Wright.

Jeffery Wright ritrova se stesso in una stesura che ricalca un po’ il suo carattere predominante. Nel ruolo dell’uomo colto, sveglio e riflessivo dal meglio di se, con uno sguardo che trasmette sempre molta intelligenza e consapevolezza. La candidatura è davvero meritata con un’interpretazione pulita priva di errori e con una giusta cadenza delle emozioni del protagonista. Una storia semplice che vede una grande manifestazione di ignoranza e in cui gli stereotipi diventano fonte di un libro di successo.

Il protagonista, un professore di letteratura, si ritrova cacciato dalla propria università e si ritrova senza idee per il nuovo libro. Durante un comizio letterario viene a contatto con una scrittrice di grande successo che scrive in modo semplice e schietto utilizzando dei semplici stereotipi sui neri. Questa invoglia Monk a scrivere per scherzo un romanzo simile. Un’opera semplice, veloce anche molto grezza che racconta una storia piena zeppa di sterotipi e battute squallide. Il libro ha un successo clamoroso sotto gli occhi dell’incredulità del suo autore.

American fiction è scritto davvero bene, in modo fine e oculato, forse fin troppo. La sceneggiatura è accedimica, ben scandita nei suoi tempi e nella sua storia e nessuna parola è buttata la vento, il finale ci scuote al punto giusto. Nel complesso però questa fine costruzione della struttura narrativa, allontana un po’ lo spettatore che in generale si ritrova davanti a un prodotto lento e a tratti noioso.

Un film di grande livello indubbiamente, che in qualche modo riesce a tramettere un messaggio e una tematica importante senza andare troppo nel dettaglio e senza appesantire. American fiction appare quasi noioso quando in realtà non lo è con una storia intensa e con il protagonista che si trova davanti a momenti davvero difficili della sua, che disconosce la propria cultura e conoscenza per dare adito e spazio ad un successo assurdo, bugiardo e basato sull’ignoranza.

American fiction è un po’ un film da critica, lontano dallo spettatore classico, i ritmi i toni, tutto strizza l’occhio ad una visione più colta e attenta anche se ci viene presentato come una commedia ha momenti pesanti e intensi. Un bel paradosso, un’ironia pungente come la scrittura di questo film, fine si ma forse troppo lontano dal pubblico commerciale.

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