TRUE DETECTIVE: RECENSIONE DELLA QUARTA STAGIONE

Recensione nel tempo di un caffè

True Detective Night country è la quarta stagione della serie antologica creata da Nic Pizzollato, che ebbe un clamoroso successo nella sua prima stagione. In Night Country alle redini del progetto c’è Issa Lopez che si muove abilmente tra scrittura e cinepresa rendendo questo prodotto il più possibile suo.

La quarta stagione di True Detective si allontana un po’ dal proprio passato dando spazio un po’ al paranormale. Questa stagione aleggia molto tra la verità e il mistico, a tratti in cerca di qualche spunto horror mal riuscito. Nel complesso è una delle stagioni peggiori, ma il prodotto rimane sempre di altissimo livello. Issa Lopez ha provato a dare la sua impronta e nel bene e nel male ci è riuscita. Ci sono diversi temi al suo interno e vengono tutti trattati un po’ confusione e forzatamente. Dal problema dell’inquinamento atmosferico, all’uccisione dei popoli che abitano le terre desolate e ghiacciate di questa parte di Alaska.

C’è molta fantasia, il luogo è completamente inventato, l’ambientazione completamente notturna rende unica questa stagione, che riesce ad avere una buona fotografia, non al livello di quelle precendenti. La recitazione è davvero ottima, Jodie Foster è sempre una garanzia e il suo personaggio sembra essere scritto alla perfezione su di lei. Kali Reis fa un esordio super convincente ed è certamente uno dei punti forti della serie.

True detective Night Country vuole fare qualcosa di più delle stagioni precedenti, ma si perde in una confusione e banalità dannosa, il finale è fin troppo poco curato, e non c’è un vero è proprio plot point tipico del genere. Il caso in se non riesce a catturare l’attenzione dello spettatore e appare fin troppo fantasioso e che lascia fin troppi confini tra la realtà e il paranormale. Questa stagione ha decisamente degli spunti più che interessanti, ma i difetti sono pesanti, fatti con leggerezza e forse poco calcolati. Di “True” c’è ormai poco e si cerca fin troppo di corteggiare lo spettatore con sotterfugi inutili e noiosi.

Issa Lopez merita sicuramente una seconda possibilità, questo può essere inteso come un esperimento. Se paragonata ad altre serie, questa quarta stagione è sempre un prodotto di altissimo livello. Se paragonata invece al proprio passato, il peso pressante e pesante della prima stagione, praticamente perfetta, sembra tutt’ora condizionare questa serie, che ha nella sua antologia la sua virtù ma anche la sua condanna.

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