FALL: UN FILM DA VERTIGINI

Recensione nel tempo di un caffè

Fall è un film del 2022 diretto da Scott Mann. Un film il cui genere è difficile a definire e che avrebbe bisogno di una sessione specifica a parte. Per molti potrebbe essere un tremendo horror per altri un semplici film dall’idea banale. Come dei suoi predecessori, questa pellicola prende una fobia comune come la paura dell’altezza e la trasforma nel filo conduttore di tutta la trama.

Se altri film ci hanno intrattenuto con paure come quella degli spazi chiusi o dei profondi fondali marini, Fall maneggia con cura e sapienza la paura dell’altezza creando una sorta di vertigine costante nello spettatore che ne è soggetto. Non banale come può sembrare, la trama offre anche qualche spunto interessante e anche qualche plot point di un certo peso ed effetto.

Di base c’è sempre una situazione assurda, con due ragazze che in ricordo del marito scomparso in una scalata, vogliono lanciare le sue ceneri dall’alto di una torre radio. Le due rimangono bloccate sopra a 600 metri di altezza senza alcuna possibilità di tornare giù. Lo spazio è limitato e la paura dell’altezza si fa sentire. Fall sfrutta a pieno la fobia dello spettatore e in tutti i suoi elementi cerca di manifestarla.

Nel complesso è un film piacevole, non del tutto un prodotto semplice e buttato li solo per fare notizia su tik tok. Sfrutta bene i suoi elementi, la recitazione ha alti e bassi ma non è forzata come in prodotti simili a questo. Alla fine la trama ha anche un senso, c’è tanta stupidità ovvio, ma non è una situazione poi così irrealistica e questo cattura ancora di più lo spettatore. Tiene svegli e attenti, e a volte basta anche solo questo.

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