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Recensione nel tempo di un caffè

Deadpool e Wolverine è il terzo capitolo della saga cinematografica che vede come protagonista Ryan Reynolds nei panni del particolare supereroe dei fumetti Marvel Deadpool. Un terzo capitolo che ha avuto un successo clamoroso e che ha tenuto in piedi quel poco che rimane del’MCU. Una fase discendente, sottolineata più volte nel film stesso.

Ovviamente la risposta alla domanda sopra citata è si. Deadpool e Wolverine e ha tutti gli effetti un film. Appare però più come una serie di Sketch tra gloria e divertimento. Hugh Jackman nei panni del più famoso degli X-Men funziona sempre e in questo film si vede che si è divertito molto con il suo amico Ryan Reynolds, che è un vero “cazzone”.

Il film è praticamente privo di trama, e anche qui il multiverso crea un certa confusione e un materasso soffice su cui la Marvel si poggia quando si sente in difficoltà. Mille opzioni e la possibilità di rianimare diversi personaggi del suo passato. Affascinante sotto certi versi, divertente e volgare al punto giusto, Deadpool funziona sempre. Ovviamente è un prodotto a se, quasi come se non sia un film, ma un dono ai sostenitori della saga.

Un film pieno di skecth divertenti che ancora una volta elogia e sottolinea la bellezza cinematografica del personaggio di Wolverine nel mondo dei supereroi. Un film che risveglia anche un po’ la nostra infanzia, ma anche la nostra parte più adulte, con battute e riferimenti a tante cose e tanti elementi del cinema. Perde un po’ nella trama, decisamente più debole dei primi due film. Un film piacevole, divertente e anche molto movimentato, creatore di tormentoni difficili da levarsi dalla testa.

Un tentativo di risollevare il mondo Marvel che ancora una volta ha capito quanto siano importanti i suoi vecchi personaggi, quelli su cui bisognerebbe sempre fare affidamento. Una conferma che non è stat ignorata ma che allo stesso tempo ci fa capire che anche il “Gesù della Marvel” non può farci nulla.