OUTER BANKS: QUARTA STAGIONE UN PO’ SOTTO TONO

recensione nel tempo di un caffè

Outer Banks è arrivata alla sua quarta stagione, divisa in due parti con un episodio finale lungo quanto un film. Una serie Netflix che ci porta in un luogo magico dell’America sulla east coast. Tanta amicizia, caccia al tesoro e una spensieratezza che delle volte ci manca nella nostra quotidianità. La serie deve affrontare un bivio obbligato ma, il risultato purtroppo non è dei migliori.

La caccia al tesoro, dopo tre stagioni. Inizia a perdere un po’ di colpi. Outer Banks sembra un po’ essere stanca di se stessa e lo si percepisce anche un po’ nella recitazione, che sembra peggiorare episodio dopo episodio. Una serie ormai forse un po’ trascinata su se stessa, che fa fatica ad incidere e rende sempre tutto fin troppo leggero. Non cambia nei toni e nel dramma, una gara di Surf tra amici ha lo stesso impatto che la morte di qualcuno.

Si ok in fondo si tratta di una storia di adolescenti e amicizia, e fin che si parla di quello la serie funziona. I momenti alle Outer Banks sono i migliori, dove forse la trama scorre meglio e sembra più credibile. Un autenticità che ha reso questa serie un prodotto molto piacevole e per tutti. Quando arriva l’azione, il prodotto inizia a zoppicare a non starci dietro, sia nella scrittura che soprattutto nel contesto e nella recitazione.

Outer Banks è stanca, e la quinta stagione lo sarà ancora di più orfana di quel concetto di unione e amicizia che erano il fulcro delle prime stagioni. Ha perso un po’ della sua identità, sopratutto nella seconda parte, confusionaria, frettolosa e priva di emozioni reali. Forse era il caso di chiuderla prima. Nel complesso però non si può negare che sia sempre una serie piacevole, leggera, poco impegnativa, un prodotto di cui sia sempre bisogno è che è una manna dal cielo quando non si sa proprio cosa guardare.

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