Recensione nel tempo di un caffè
One Day è un film del 2011 diretto da Lone Sherfig, tra i protagonisti Anne Hathaway e Jim Sturges. Tratto da un famoso romanzo di David Nicholls il film ci mostra un giorno all’anno della vita di due innamorati le cui vite si intrecciano nel corso del tempo. Un film intenso dal finale commovente.

One Day fatica un po’ per tutta la sua trama. La versione Netflix fatta come serie funziona un po’ di più del film avendo qualche ora in più per approfondire i personaggi. Il film deve correre e a tratti fa perdere un po’ lo spettatore che si sente fuori dal contesto.
Il finale lega un po’ tutto, molto intenso e significativo. Una storia d’amore bella traviata che essenzialmente dura solo qualche ora in un giorno ad Edimburgo. One Day spezza il cuore, ed è cinico e crudele a suo modo. Gli attori fanno un po’ fatica a trovare una propria identità e non si percepisce la giusta alchimia.
Questa storia ha un enorme potenziale, ma per un modo o per un altro tende a perdersi nella sua trasposizione, sia come film che come serie. Rimane forse troppo distaccato, con un finale che risulta quasi improvvisato e forzato. Lega tutto è di forte impatto, ma sta tutto nel plot point cinico e punitivo nei confronti del protagonista.
Potrebbe trasmettere più poesia ma ci lascia spesso con una forte angoscia. Peccato perchè ha davvero un potenziale per trasmettere ancora di più delle emozioni ben precise. Forse un po’ il cast sbagliato, oppure dei caratteri davvero difficile da interpretare. La regia non dà il giusto sostegno e si priva di ottime occasioni per dare qualcosa in più.
Nel complesso posso dire che One Day commuove si, ma non colpisce come dovrebbe e potrebbe. Nel film come nella serie, sembrare mancare qualcosa di più, anche solo la stessa Edimburgo meriterebbe qualcosa in più, un attesa dell’attimo giusto, una colonna sonora milgiore e una fotografia che possa rendere giustizia a questo soggetto.


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