Recensione nel tempo di un caffè
Heretic è un film del 2024, scritto e diretto da Scott Becks e Bryan Woods e con protagonista assoluto Hugn Grant, nei panni di un cinico, folle, teologo con tratti forti di pazzia e narcisismo. Un thriller psicologico con qualche frangente horror che prova a portare qualcosa di nuovo ma che affanna un po’ nel proprio finale.

Heretic si può definire un buon thriller, una recitazione impeccabile da parte di Hugh Grant che nei panni del folle si trova davvero bene. I dialoghi sono scritti davvero bene, mentre la trama ha un po’ dei buchi e delle situazioni fin troppo improbabili che fanno perdere di forza un finale che voleva essere di forte impatto.
Due “sorelle” Mormoni vanno di casa in casa a cercare nuovi seguaci per la loro religione, una pratica diffusa in Italia con i “Testimoni di Geova”. Queste due giovani ragazze, interpretate da Chloe East e Sophie Thatcher (due nomi da segnarsi sul taccuino) con un ottima recitazione. Si ritrovano davanti alla casa di un misterioso signore (Hugh Grant). Si presenta come Mr. Reed ma fin da subito traspare una certa inquietudine in quella cosa e una sottile rete di bugie che imprigiona le due ragazze in un gioco mentale e di fede.
Il punto forte di questo film è decisamente il villain e alcuni dialoghi. Un personaggio davvero ben descritto con una follia lucida che crea fin da subito una sorta di paura e incertezza. Studioso e teologo alla ricerca della cera religione, una ossessione la sua che lo porta alla follia e al fanatismo. Diventa ciò che odia e che non sopporta, senza rendersene conto vuole essere lui Dio in un mondo pieno di religioni.
La parte centrale è la parte migliore del film, mentre il finale tocca fin troppo la stupidità di moltissime trame horror. Le scelte delle protagoniste diventano sempre di più insensate e prive di logica e indeboliscono un po’ il senso di tutta la storia. Heretic rischia così di cadere nel banale, nel semplice e di essere visto come un prodotto scarno e semplice. Nella sua esecuzione appare forse così, ma i dialoghi sono significativi, profondi e sensati più di quello che ci sembra.
Heretic cerca di darci un messaggio più profondo senza mai sbilanciarsi più di tanto tra la fede e l’ateismo. Ci mostra anche tutti i pregi e difetti che potrebbe portare la religione. Il villain, nel finale perde anche lui un po’ la sua forza ed energia, ma si rannicchia dolorante in un inutile preghiera. Una scena molto significativa ma scaricata forse fin troppo dalle sequenze precedenti, confuse e criptiche, difficili da comprendere.


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