Recensione nel tempo di un caffè
Fly To The Moon – Le due facce della luna è un film del 2024 diretto da Greg Berlanti e prodotto da Apple TV. Il film mostra in parte una storia vera un po’ rivisitata, su quanto la NASA abbia fatto dell’enorme marketing per il viaggio sulla luna, diventando così uno dei brand più importanti di quell’epoca.

Lo sbarco sulla luna era un qualcosa di estremamente ambizioso e follemente costoso. Grazie all’intervento di Kelly Jones (Scarlett Johansson) la NASA diventa un brand potentissimo e anche molto remunerativo con l’arrivo di moltissimi sponsor. Il film decide anche di divenare “pane per i complottisti” mostrandoci come hanno realizzato un filmato dello sbarco in caso questo non fosse avvenuto.
Si punta molto sul lato commedia e sul romanticismo dei due protagonisti, che entrambi seguono un sogno e si innamorano. Si racconta una storia vera con un appproccio leggero e divertenet aggiugendo molti fatti mai realmente acccaduti.
Un film che non ha dei grossi punti di forza, ma che fa il suo senza mai esagerare e risulta per questo molto piacevole, scorrevole e con un buon ritmo. Sicuramente Fly to the moon non annoia, anzi sa divertire anche un po’. La trama funziona e ci racconta anche come la NASA in quegli anni abbia puntato anche molto sul marketing e alcune che succedeno nel fim sono successo anche per davvero.
Come ad esempio le Corvette regalate per un dollaro agli astronauti della NASA. Tutti i brand volevano far parte di quel mondo sapendo che lo sbarco sulla luna sarebbe stato l’evento televisivo del secolo. Il film gioca bene su questi elementi e sfrutta al meglio anche l’effetto complotto che attirato così su di se l’attenzione anche del pubblico che non ha mai creduto allo sbarco sulla luna.
Il personaggio di Woody Harrelson, Moe Berkus, un particolare agente governativo. Sul finale fa presagire come se si volesse sfruttarlo per altri film di questo genere, dove di base si prendono un po’ in giro le teorie del complotto. Questa ovviamente è solo una mai sensazione, ma chissà.


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