Recensione nel tempo di un caffè
Nosferatu è un film del 2024 scritto e diretto da Robert Eggers. Film di alto livello fin dalle prime immagini, un regista che si conferma davvero molto bravo e anche abbastanza iconico e chi si è buttato in una missione non del tutto semplice, traendo ispirazione dal film muto degli anni 20′ e ovviamente dal grande classico di Bran Stoker, Dracula.

La trama è abbastanza classica, riconoscibile e lascia così modo Eggers di concentrarsi di più sulla fotografia e sulla sua regia angosciante e cupa. Il film a tratte horror interessanti che tengono la tensione al giusto livello. La recitazione è buona anche a volte troppo teatrale, quasi forzata. il livello è alto in ogni sequenza del film.
Nosferatu non ha tempo, il gioco di colori scuri per praticamente tutta la sua durata è affascinante e il grigio predomina tanto da farci percepire a tratti come se il film fosse in bianco e nero. La trama ha bisogno di poche parole, le scene sono lente ma tensive e le immagini simboliche e potenti. Spaventoso a tratti, classico nelle sue intenzioni di paura, quasi come il film degli anni 20′ muto.
Eggers si può definire come un regista “potente”, sia nelle sua immagini, che nelle sue scene che lasciano sempre il segno. L’unico problema, a mio parere è che i suoi film sfiorano sempre il capolavoro ma non riescono mai realmente ad esserlo. Manca sempre qualcosa e per certi versi sembrano sempre più vecchi di quello che sono non riuscendo del tutto e inserirsi nel cinema moderno.
Nel complesso si può dire che Nosferatu è un grande film, ma non colpisce come dovrebbe e rimane prevedibile, forse anche in alcune dinamiche della regia oltre a quelle più ovvie sulla trama. Eggers vince anche questa volta ma forse non stupisce come ci si aspettava.


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