THE BEAR 4 – RECENSIONE: MANCA IL SALE.

Recensione nel tempo di un caffè

Non avrei mai pensato che una serie potesse scorrere cosi velocemente da arrivare in così poco tempo alla sua quarta stagione. The Bear è uno dei prodotti migliori degli ultimi anni ed è una delle serie di punta di Disney plus, una serie che tra l’altro ha consacrato il talento di Jeremy Allen White e che il suo creatore Christopher Storer la tiene ancora tra le sue braccia dirigendo e scrivendo ancora qualche episodio.

Il ristorante ormai è avviato e la trama ci ricorda come sempre un lungo film che dura da quattro stagioni, episodi un po’ più lunghi e qualche scena in più al di fuori del mondo cucina mettono un po’ in difficoltà la serie. Come direbbe Bruno Barbieri: “Manca il sale”. Effettivamente a questa quarta stagione manca qualcosa, ha un po’ meno sapore e i continui drammi, anche se esposti benissimo sia come regia che come recitazione, iniziano a stancare.

Meno cucina, più dialoghi, insicurezze e litigi che non riescono a colpire com’è stato nel passato della serie, non mi se accesa la luce negli occhi nel vedere la quarta stagione, non mi ha meravigliato e conquistato come le precedenti. Il personaggio principale, lo chef Berzatto risulta quasi antipatico, ha un po’ rotto il fatto che sia in crisi mistica da quattro stagioni e il colpo di scena non aiuta questa sua scarsa evoluzione.

Forse poca cucina e troppa carne al fuoco. La stagione quattro è sempre un prodotto da altissima qualità ma ci da l’impressione di non aver fatto passi avanti, anzi ci sentiamo bloccati sempre allo stesso punto, c’è bisogno decisamente di qualcosa di nuovo. Stupire in continuazione non è mai facile, ma anche esaltare sempre e troppo i propri punti di forza non va del tutto bene. I dialoghi sconfortati, tristi e contorti sono fin troppo intensi e lunghi, tanto che appena c’è un sorriso ci sembra una bellissima rarità.

Manca la cucina, manca il sale a questo The Bear.

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