UNA BATTAGLIA DOPO L’ALTRA: IL FILM PIÙ FRIZZANTE DI p.t. aNDERSON

Recensione nel tempo di un caffè

Una Battaglia dopo l’altra è un film del 2025 scritto e diretto da Paul Thomas Anderson. Un libero adattamento del romanzo Vineland di Thomas Pynchon. Una rivisitazione in chiave moderna con un tema politico che fa da asse portante della trama ma che non invade troppo la sceneggiatura. Tra i protagonisti spiccano Leonardo DiCaprio, Sean Penn e Benicio Del Toro.

Questo film ha tante cose perfette, forse fin troppo. Ci ritroviamo davanti ad una regia eccellente, fotografia interessante, recitazione ad altissimi livelli, una sceneggiatura veloce, scorrevole con personaggi ben scritti e caratterizzati. Una colonna sonora particolare, che da ritmo a tutto il film. C’è dentro tanto dell’America attuale, delle proteste, delle divergenze etniche, immigrazione, follia e potere.

Tutto appare bizzarro e grottesco ma al tempo stesso, reale e tangibile nella vita di tutti i giorni. Una follia che spaventa ma che fa ormai parte di questo mondo. Anderson fa rendere al meglio i suoi attori, creando personaggi particolari, ma ben caratterizzati con solo poche scene. Il film ha un umorismo, costante, tagliente e sottile che non sempre riesce a colpire nel segno. Un film diviso tra critici e pubblico.

Una Battaglia dopo l’altra non è solo le battaglia che si combatto nel film, ma quanto più la battaglia che si combatte ogni giorno nel mondo del cinema dal covid in poi, con una soglia dell’attenzione del pubblico davvero bassissima che ci fa annoiare in un attimo. I registi non riescono più a starci dietro in quanto artisti, nemmeno velocizzando i propri ritmi, modernizzando il proprio stile. Ci si ritrova davanti ad un film che viene apprezzato dagli intenditori di cinema e affossato dal maggior parte del pubblico.

In effetti Una battaglia dopo l’altra è questo, ottima sceneggiatura, regia, fotografia, recitazione, tutto ottimo davvero, ma poco percepibile. Un occhio esperto viene subito conquistato da alcune scene, dalla scrittura scorrevole, dall’umorismo satirico della trama. mentre il pubblico si annoia, si perde e non capisce a fondo il volere del regista.

Nel complesso penso che sia un film che va visto due volte, per captarne di più le diverse sfumature, la sua semplicità nel descrivere argomenti delicati e complessi. Apprezzarne la qualità non è sempre facile e forse questa è un po’ una sconfitta per Anderson e per il cinema che giustamente non riesce più a soddisfare il proprio pubblico.

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