Recensione nel tempo di un caffè

Sergio è un film Netflix, diretto da Greg Baker, regista di documentari principalmente.
Il film è tratto da una storia vera e parla della vita di Sergio Vieira de Mello, uno dei diplomatici più importanti della storia dell’ONU, uomo che è stato centrale nell’indipendenza democratica del Timor Est nel 2002.
Il problema di questo film è la storia da cui è tratto, una bella storia si, ma che non ha molto da raccontare, non ci sono colpi di scena clamorosi, e per quanto particolare, la vita di Sergio non è poi così diversa da quella di molte altre persone che fanno il suo lavoro.
Questa quotidianità viene percepita anche nel film, che non riesce mai a decollare e rimane abbastanza piatto per tutta la sua durata, trasformandosi poco a poco in drama di una storia d’amore.
L’interpretazione di Wagner Moura è davvero di buonissimo livello, e dopo la serie Netflix “Narcos”, in questo film nei panni di Sergio riesce a mostrarci la sua duttilità e talento, penso che questo attore brasiliano ha ancora molto da dare al cinema.
Ana de Armas è bellissima, magnetica, un tocco in più in questo film, che grazie alla sua bellezza diventa meno noioso e più godibile, però anche lei mi sembra persa un po’ dei meandri di una storia che non ha nulla da dire, un po’ disorientata e poco convinta.
Ana de Armas si conferma un’attrice sicuramente di una bellezza disarmante ma che non è ancora riuscita a stupirmi dal lato recitativo, una buona attrice ma per adesso niente di più, in questo film si percepisce che si sente fuori luogo.
Ottima la fotografia, a tratti molto romantica e spensierata, soprattutto nelle sequenze in Brasile e nel Timor est, invece la regia mi è parsa un po’ debole e non è riuscita più di tanto ad incidere veramente sullo sviluppo della trama.
Craig Borten, sceneggiatore di Dallas Buyers Club, qui non mi ha convinto per niente purtroppo, la trama è confusionaria, debole e non riesce a darti la giusta prospettiva dell’importanza delle azioni di Sergio.
Il film si perde in un romanticismo che non porta nulla ad una storia vera, se non ci sono scene o eventi clamorosi da raccontare agli amici, non ha molto senso fare un film su una storia vera, forse bisognava aggiungere un po’ di fantasia, non so.
In questo caso non so se consigliare questo film, posso dirvi che ne vale la pena per vedere un altro lato del talento di Wagner Moura e per ammirare una bellissima Ana de Armas, ma niente di più oltre a questi due elementi.