Recensione nel tempo di un caffè

Manhunter è una miniserie Thriller/Drama tratta da una storia vera e creata da tre autori Andrew Sodrosky, Jim Clemente e Tony Gittelson.
La serie parla di un personaggio controverso come Unabomber, che nei primi anni novanta fece una serie di attentati con delle bombe per far capire al mondo la brutta piega che stava prendendo.
Seguiamo il percorso di ricerca della FBI con un Profiler, Jim Fitzgerald che cerca di delineare il profilo del terrorista e questa diventa una vera caccia all’uomo, Unabomber è interpretato da un super Paul Bettany, mentre il profiler protagonista è interpretato da Sam Worthington anche lui molto bravo in questa interpretazione.
La serie si presenta fin da subito molto bene, sia per la fotografia che per la regia, tutto molto coinvolgente e sul pezzo, anche la scenografia ci fa respirare un po’ di sapore degli anni novanta e non so perchè ma ho percepito un po’ dello stile del film Zodiac di David Fincher.
La trama si scioglie in 8 episodi, tra psicologia e azione, in una sfida tra bene e il male che si mescolano insieme senza più capire da che parte stare, con la tendenza psicotica quasi a giustificare gli attentati.
La sceneggiatura lavora molto su questo aspetto, su cosa è giusto e sbagliato, e elabora la trama sull’intelligenza e la cultura dei due protagonisti, diventato una partita a scacchi come tra Sherlock Holmes e Moriarty. Ho apprezzato molto queste dinamiche.
Il fatto che sia tratta da una storia vera non fa altro che incuriosirci e farci fare ricerche supplementari alla serie ed è una cosa che io adoro dei prodotti visivi tratti da storie vere, il loro coinvolgimento, il creare curiosità verso la storia.
Infatti se dovessi usare il termine giusto per descrivere questa miniserie direi che è coinvolgente in ogni suo aspetto, davvero un ottima serie da vedere tutta in un fiato, la consiglio vivamente.
Ho letto in rete che una casa di produzione produrrà una seconda stagione rendendola una serie antologica, l’idea è quella di basare la stagione successiva sugli attentati alle olimpiadi di Atlanta conosciuto come Olympic park bomber.