Recensione nel tempo di un caffè

All my friends are dead è un film di produzione polacca, ed è la prima opera del regista Jan Belcl che n’è anche lo scneenggiatore.
Il film non ha proprio un genere preciso, ma per molti aspetti si colloca tra la commedia e l’horror, con una chiara ispirazione alle più classiche commedie italiane, ma con un tocco molto più europeo.
Avendo visto già qualche film polacco, anche questo ha delle caratteristiche identificative, soprattutto nella fotografia che preferisci toni spenti anche nelle scene più colorate e la recitazione un po’ debole e meccanica.
La trama è abbastanza semplice, è parla di una grande festa di capodanno a casa di un ragazzo, con alcol, droga e musica, che dopo alcune vicende degenera in un disastro mortale.
C’è molta attenzione nella scrittura dei personaggi, anche se manca qualcosa, tutti hanno delle personali caratteristiche ma risultano forse troppo stereotipati e semplici, sembra che dovrebbero far ridere, ma la risata non arriva praticamente mai.
Il finale è il culmine scenografico del film, in cui scattata la mezzanotte si scatena il putiferio in un misto di violenza comica e horror, con un mix di musica, sesso e immagini quasi psichedeliche.
La regia mi è piaciuta, molto ordinata e poco confusionaria, ottime inquadrature e nel complesso anche ben eseguita la scena più caotica non facile da gestire, ho visto anche qualche piccolissimo tocco di ispirazione “Tarantiniana”.
Un film nel complesso godibile, sicuramente niente di speciale e con molti difetti, non sembra mai davvero partire e non riesce a scaturire molte emozioni, però è abbastanza particolare e leggero, facile da guardare e difficilmente annoia.