Recensione nel tempo di un caffè

Fast and Furious 9 è il nono capitolo di una delle saghe più lunghe del cinema, un film che continua a mantenere sempre il suo stile e che non smette di premere sull’acceleratore. Diretto e scritto da Justin Lin, questo capitolo non smette di stupire e alza l’asticella dell’inverosimile, soddisfacendo tutta la sete di azione ed esplosioni che lo spettatore si aspetta da questo film. Con l’assenza di The Rock, il caro buon vecchio Vin Diesel si prende tutta la scena e lo fa come sempre in modo irruento, sempre più forte e incredibile il suo Dominic Toretto.
I personaggi iniziano ad invecchiare a vista d’occhio, la difficoltà di fare sempre cose nuove è palese, ma il film sembra comunque cavarsela nonostante tutto, la trama non è male, scorre abbastanza bene, ho apprezzato molto il montaggio che mi è apparso sempre molto ordinato e scorrevole, bello l’intreccio delle storie in diverse parti del mondo. Ci sono delle vecchie conoscenze che includo praticamente tutto il mondo di Fast and Furious, non mance più nessuno all’appello, ci sono un sacco di attori, eppure sono tutti gestiti molto bene, con piccole parti divertenti e ironiche o con ruoli più importanti e centrali. Un nuovo personaggio fa il suo ingresso e devo dire che vedere il passato di Dom è davvero un piccola chicca all’interno del film, gli da un tocco in più e lo collega molto in qualche modo al primo capitolo che ha dato il via alla saga.
A livello visivo è sicuramente un film spettacolare con effetti visivi che si mescolano perfettamente alla computer grafica, macchine, esplosioni, sparatorie, risse, questo film mantiene le aspettative e ci da tutto e più volte ci fa sorridere per le cose assurde che ci mostra, Il bello di questo film è proprio questo non ti devi aspettare un opera lirica alla scala di Milano, quelli sono i film d’autore, Fast and Furious è un mega motorshow fatto di fiamme e fuoco, azione e adrenalina e non vogliamo altro. Peccato che ormai le auto siano passate in secondo piano, sono sempre presenti, ci fanno tutto, ma proprio tutto e capirete il perchè, però non ne parlano più, non c’è più l’esaltazione dell’auto come nei primi capitoli. Il divertimento è assicurato, ci sono un sacco di battute e molta autoironia forse mai così presente.
Il punto centrale è sempre è solo la famiglia, il film nonostante tutto cerca sempre di trasmetterci un senso di unione con la classica grigliata di famiglia alla fine del film e con un piccolissimo omaggio al compianto Paul Walker, di cui si sente ancora inevitabilmente la nostalgia. Ormai i personaggi le conosciamo, sono anche la nostra famiglia e per noi è come se fosse una serie tv, si ride, si scherza e ci si stupisce ancora una volta di cosa fanno con le auto i protagonisti, davvero non smetterò mai di stupirmi.
Nel complesso devo ammettere che il film mi è piaciuto molto, forse anche perchè finalmente riesco a vedere qualche film al cinema dopo tanto tempo e quindi ho un forte residuo di nostalgia che mi condiziona, Però il film funziona e devo ammettere che per me si colloca tra le prime posizioni dei film della saga. Ha qualche spunto interessante nella trama, a parte i villain davvero ridicoli e senza senso, ci sono delle dinamiche interessanti e i flashback di Toretto rendono davvero un sacco. Mi ha stupito in positivo devo ammettere, quindi consiglio assolutamente di vederlo, anche perchè ci sono veramente delle scene d’azione assurde da vedere, ne vale davvero la pena. E ricordatevi, prima di tutto viene la famiglia, vivendo sempre un quarto di miglio alla volta.