Recensione nel tempo di un caffè

SAS: L’ascesa del cigno nero è conosciuto anche come SAS: Red Notice, uscito da poco su Netflix, SAS è un film britannico del 2021, diretto da Magnus Martens, ed è basato sull’ononimo romanzo di Andy Mcnab.
Il film ha un ottimo cast che viene anche gestito perfettamente, bella la sottile linea tra buoni o cattivi che fin da subito ci risulta un po’ ingannevole, convinti di aver identificato la protagonista “buona” della storia, quando in realtà è l’opposto, una mercenaria cinica e letale, che fa parte dei cigni neri, un gruppo di mercenari che risolvo le situazioni “spinose” in giro per il mondo, facendosi pagare dai governi di tutto il mondo.
La trama è bella e convince fin da subito, ricorda molto un film anni novanta, dove c’è un uomo che da solo sventa l’attacco terroristico, ma qui è tutto più personale, diventa una sfida tra due personaggi che si somigliano e che non possono sopprimere la propria caratteristica. Sono soldati scelti, assassini eccezionali, all’inizio del film vengono chiamati psicopatici, persone con abilità speciali che spiccano in tutto ciò che fanno. Ottima la fotografia, soprattutto in alcuni spezzoni del film, ogni tanto ha qualche calo e anche la regia diventa un po’ troppo confusionaria soprattutto in qualche scena finale. Questo film è un bel film sotto molti punti di vista, non ha grossi difetti, è un classico film dove c’è di mezzo un attacco terroristico, ma è davvero tutto ben fatto e i due protagonisti sono scritti davvero bene. Ruby Rose nel ruolo di Grace Lewis il capo dei cigni neri, mi ha davvero convinto, un personaggio davvero stupendo, uno dei migliori terroristi che abbia visto in un film, ben scritta e ben interpretata, molto definita e con il giusto cinismo. Realistica con il solo obiettivo di guadagnare i soldi. Molto bello anche il personaggio di Andy Serkins, lui sempre bravissimo in questo film interpreta George Clements un capo dei servizi segreti inglesi, molto devoto al proprio ruolo e un po’ folle.
Meno convincenti invece i personaggi del gruppo anti-terrorismo, il SAS appunto, con il protagonista che pur essendo scritto bene non l’ho compreso del tutto e l’interpretazione di Sam Heughan non è mai del tutto convincente, non so perchè ma sembra uscito da un film a basso budget, uno di quelli catastrofici o dove ci sono mostri assurdi tipo “Sharknado”.
SAS: red notice, mi ha stupido in positivo, grazie ad un ottima trama e a una bella fotografia, personaggi ben scritti e una regia molto curata e idonea al genere di film. Un film che mi ha riportato un po’ agli anni novanta, con un uomo che da solo salva molte vite. Consiglio di guardarlo perchè è un ottimo prodotto del catalogo Netflix.