Recensione nel tempo di un caffè

Windfall è un film del 2022 diretto da Charlie McDowell, un film particolare perché formato solo da 4 interpreti di cui non si sa mai il nome.
Jason Segel è il ladro, Lily Collins la moglie e Jesse Plemons il Ceo, poi c’è il giardiniere che è più una comparsa che un attore principale. Il film gioca molto sulla sua semplicità con uno stile un po’ anni 60′ in un genere che rimane sul drammatico ma che ogni tanto sfiora la commedia. Nel complesso di potrebbe definire una dark comedy.
Un ladro viene scoperto in una casa vacanze da una coppia nella propria residenza estiva, tra i tre si crea una strana situazione di stallo, tra imbarazzo, tensione e incredulità. La linea tra violenza improvvisa e inaspettata e ironia e serenità è davvero sottile in questo film, che una escalation finale davvero ben fatta.
Il significato rimane un po’ complicato, a tratti il film confonde con la complessità di alcuni personaggi, il CEO e la moglie soprattutto, con dialoghi che spaziano un po’ su tutto e che puntano soprattutto sulla ricchezza e la povertà. Ogni giorno che passa si percepisce di più la tenzione con il ladro che continua a fare scelte bizzarre e sbagliate e che si sente in trappola. Non si riesce proprio a capire come andrà a finire.
Jesse Plemons ultimamente è in uno stato di grazia, e anche in questo film recita davvero bene e nel complesso è il personaggio a cui gira intorno tutta la storia, anche con alcune sottotrame interessanti. Un personaggio che cresce e si mostra a poco a poco nel corso del film e che crea una netta divisone da quello che appare all’inizio.
Potrebbe essere uno spettacolo teatrale per la sua semplicità, ma anche come film funziona abbastanza con qualche piccolo difetto, ma che rimane piacevole da vedere e in cui non facile perdersi, tutto è molto realistico, anche se gioca molto sul paradosso del prigioniero, tutti sono prigionieri di qualcosa.
Un film che consiglio per la sua particolarità, sicuramente è qualcosa di diverso da vedere.