Recensione nel tempo di un caffè

Fantasy Island è un horror della Blume house, film del 2020 diretto da Jeff Wadlow. Questo film è il remake in chiave horror del film Fantasilandia.
Un gruppo di persone vince un viaggio in un resort su isola tropicale, tutto sembra perfetto e unico, i fortunati ospiti hanno la possibilità di realizzare le proprie fantasie, ma non tutto è come sembra e non sempre le fantasia sono felici, c’è sempre un sapore di vendetta.
La blum house ci ha abituati a horror molto leggeri, senza troppa violenza e paura, un genere un po’ a parte, come se avesse sempre paura ad esagerare, delle volte sembrano quasi di più dei thriller che horror, ma ha fatto anche prodotti di qualità molto alta come “Get Out”. In questo caso prevale un po’ troppo la semplicità del film che aveva sicuramente bisogno di un’impronta in stile thriller più decisa, lasciando da parte il livello di horror davvero mediocre.
Purtroppo il film non crea emozioni, i personaggi non ci dicono nulla e non ci si affeziona per niente a loro, mantenendo un livello di recitazione davvero molto basso e poco coinvolgente, la trama risulta spoglia e debole e non trasmette le giuste emozioni, tutto succede senza scalfire nemmeno in minima parte i sentimenti del pubblico.
Fantasy Island in chiave horror non funziona soprattutto perché è rimasto in un limbo di mezzo, non osando in nulla e puntando tutto sulla banalità e la semplicità, anche il colpo di scena sul finale non scaturisce nessuna sensazione.
Lo consiglio agli amanti degli horror leggeri, quei film da vedere senza impegno e senza nessun tipo di pretesa.

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