Recensione nel tempo di un caffè

Interstellar è un film del 2014 diretto da Christopher Nolan e scritto insieme al fratello Jonathan. Con protagonisti attori Matthew McConaughey, Anne Hathaway e come sempre nei film di Nolan, Michael Caline. Uno dei film dei viaggi interstellari meglio riusciti e più curati dal lato scientifico, teorico. Dalla forma dei buchi neri, alle leggi della fisica e del tempo, tutto si basa su teorie realmente esistenti.
Il film con il passare degli anni diventa un cult e si riconosce sempre di più la sua complessità e grandezza, da molti definito lungo e noioso, Interstellar nasconde in sé una profondità inaspettata, un film che secondo me va visto due volte. La prima volta per godersi il film senza troppi pensieri, la seconda per analizzarlo meglio, notare i dettagli dalla regia alla trama.
Interstellar, non solo appassiona, ma crea anche una sorta di paura, ci fa sentire piccoli e ci toglie certezze e regole che equilibrano la nostra vita, come ad esempio lo scorrere del tempo. La scena più iconica è forse quella del pianeta d’acqua con formazioni ondose costanti e gigantesche, essendo vicino ad un buco nero, il tempo su quel pianeta scorre più lentamente. Tant’e che quando tornano sulla navicella madre, sono passati 23 anni rispetto agli anni terrestri, 23! L’uomo solo chiuso nella navicella che ha atteso i suoi compagni per 23 anni ha portato avanti la ricerca sulla gravità, unica soluzione per salvare l’uomo.
Interstellar parla in piccola parte di cambiamenti climatici con una terra orami inabitabile, e con l’uomo che come dicono nel film, è nato sulla terra ma è destinato a morirci. Un altro discorso estremamente profondo e legato un po’ ai problemi della terra attuali, è la sopravvivenza della terra. Non si parla di salvare le persone nel presente, ma la specie umana, ecco perché il “piano b” in realtà è l’unico vero piano di sopravvivenza, non degli uomini presenti sulla terra, ma della specie umana, portando in giro per lo spazio degli embrioni umani che nasceranno dopo che il nuovo pianeta sarà del tutto abitabile.
Primo concetto profondo di Interstellar è proprio quello della salvezza, una salvezza che non è propriamente quella della propria famiglia dei propri cari, nemmeno dei propri figli, ma quello della propria specie, intesa come esseri umani. Una missione spregiudicata, complicata, ai limiti del possibile solo per permettere alla specie di sopravvivere.
Un altro concetto profondo è la questione tempo, il personaggio di Anne Hathaway dice una frase che poi si rispecchia nel seguito dei film, dice che l’amore e i sentimenti, non li ha creati e l’uomo e sono l’unica cosa che vanno al di là dello spazio e del tempo. Il finale sarà collegato con questo concetto, dove il protagonista di trova in una dimensione dove il tempo non esiste e dove l’amore e i sentimenti sono tangibili e possono manovrare eventi del passato. Questo permette al protagonista di lanciare un messaggio nel passato a sua figlia che nel presente riesce poi a scoprire la legge antigravitazionale che permette alla popolazione della terra di salvarsi.
Viene accennata sempre la parte teorica nel film, la parte pratica e le conseguenze di essa, un po’ meno. Un film che è studiato nei particolari, dalla colonna sonora, agli eventi e hai pianeti presenti nel film, tutto ha comunque una possibile spiegazione scientifica. Uno dei lavori più grossi e complicati, per un film che con il passare degli anni sta diventando un vero e proprio cult.