Recensione nel tempo di un caffè

Tekken Bloodline è una serie anime tratta dalla famosa saga di videogiochi della Bandai Namco. Una serie in stile anime, prodotta da giapponesi e distribuita da Netflix.
La trama ricalca in qualche modo e con un po’ di fantasia, la storia del terzo videogioco, con Ogre come nemico principale, il protagonista assoluto e Jin Kazama, che dopo la scomparsa della madre decide di vendicarsi e fa conoscenza con suo nonno Heihachi Mishima. Dopo una serie di duri allenamenti parte il grande torneo “King Iron Fist” per attirare l’attenzione del demone della lotta.
C’è grande rispetto per il videogioco e le sue dinamiche e personaggi, tutti molto ben disegnati e riprodotti, bella anche la scelta della trama, molto veloce che mette i combattimenti sempre al centro. Ci sono le mosse e le caratteristiche principali di ognuno di loro e se qualcosa non riguarda la lotta non gli viene dato peso. La serie è molto breve e ha una evoluzione immediata, non sappiamo molto dei personaggi, ma ci vengono mostrati in ricordo del videogioco. Il personaggio più approfondito è Jin Kazama che lotta un po’ con le sue origini, la parte buone e pacifica Kazama e la parte più malvagia, quella Mishima.
Molto immersivo e coinvolgente negli scontri, ricorda davvero molto le dinamiche del videogioco il cui punto di forza sono sempre stati i personaggi e le loro mosse. Una trama che strizza l’occhio un po’ anche hai primi due capitoli, con il gene del diavolo che passa da Kazuya a Jin. Una serie forse fin troppo breve, ma che facilità la visione e permette anche ai meno appassionati di godersi un anime di ottimo livello. Prova perfettamente riuscita è bello rivivere parte della propria infanzia grazie ad una serie così.