Recensione nel tempo di un caffè

Per questa recensione molto probabilmente il caffè non sarà espresso, ma servirà un caffè americano, bello lungo e bello caldo.
Il signore degli Anelli – Gli anelli del potere è un serie di Amazon prime video del 2022, ispirata agli scritti di Tolkien pur non possedendo del tutto i diritti. Una delle serie Tv più pubblicizzata, costosa e attesa di sempre. La serie si divide in 8 episodi da circa un’ora e per chi conosce a grandi linee il mondo della terra di mezzo, è ambientato nella seconda era, migliaia di anni prima delle vicende de Lo Hobbit.
Una serie che si è prestata perfettamente ad essere vista settimana dopo settimana, in modo da far parlare di sé, nel bene o nel male. Molti Creator di internet non si sono tirati indietro da esprimere il giudizio verso questa serie che ha spaccato in due il pubblico, tra i fan di Tolkien e i neofiti di questo splendido universo fantasy.
La serie ovviamente è stata massacrata, soprattutto per il suo essere non canonica in molti suoi aspetti, cosa più che normale non essendo una trasposizione dei libri, però alcuni difetti erano evitabili e molto evidenti e poco accettati visto la spesa complessiva del prodotto. A fine prima stagione si può dire che non è una serie da 500 milioni di dollari, a parte un’ottima CGI a livello altissimo per una serie tv, ci sono delle grosse pecche nella sua esecuzione e anche se a livello visivo è spettacolare, ci ritroviamo spesso in location spoglie e povere.
La quantità di storie e personaggi da gestire e molta e spesso ci si dimentica di qualcuno, i tempi sono spesso sbagliati e i dialoghi scritti male per quasi tutta la prima stagione. Abbiamo sempre un grande impatto visivo, ma effettivamente non ci sono personaggi a cui è facile affezionarsi, sembrano tutti molto superficiali e pieni di difetti, una su tutti Galadriel.
Ci sono degli alti e bassi non indifferenti e un tentativo di venire incontro a più pubblico possibile, in questo modo appare troppo moderno a tratti allontanandosi un po’ dallo stile medievale, sembrano tutti un po’ troppo moderni, sia nei dialoghi che negli atteggiamenti, fino al combattimento che ha volte sembra più acrobatico che efficace, Arondir su tutti.
La trama è complicata, piena di personaggi e storie, ma nel complesso può anche funzionare, discutibili molte scelte di sceneggiatura nei singoli episodi e gli alti e bassi di regia a seconda del regista e dell’episodio sono abbastanza evidenti. Un grande picco di regia nel sesto episodio con una battaglia gestita davvero bene, forse l’episodio migliore della prima stagione. Ovviamente ci si aspettava qualcosa di più ma essendo una prima stagione di cinque già pensate e programmate, è nomale che molti aspetti siano solo introduttivi. Sinceramente sconcerta un po’ l’aspetto temporale, confuso e incostante con la trama che accelera e rallenta in modo casuale e spiazzante, l’ultimo episodio e un po’ l’emblema di questa strana dinamica.
ULTIMO EPISODIO… SPOILER
L’ultimo episodio accelera all’improvviso e succedono molte cose in poco tempo, le rivelazioni più importanti vengono fatte, ma la sceneggiatura e la regia non convince per nulla, se non nella scena finale molto significativa. La scelta di mostrarci Sauron è totalmente sbagliata a livello di sceneggiatura, non c’è un colpo di scena vero e proprio ma una ovvietà che ci viene mostrata in una veloce escalation di indizi che fanno capire che Halbrand è Sauron. Anche la finta di far credere che l’uomo meteora sia Sauron non funziona per nulla e non da assolutamente nessuna suspense all’episodio, ci viene rivelato praticamente subito e non rispettando alcuna tecnica di sceneggiatura a favorire il colpo di scena, anzi incasinando tutto con una scena lunga e a tratti inutile con il confronto tra Galadriel e un Sauron infatuato.
L’uomo meteora è quasi ufficialmente Gandalf ed è sicuramente il personaggio che è cresciuto di più nell’episodio, questo è ciò che allontana di più la serie dei libri di Tolkien, come la scelta di far forgiare subito i tre anelli degli elfi, così nel finale in tutta fretta senza creare nessun tipo di passione, se non mille dubbi sul futuro della trama. Bello invece come il Mithryl esprima già il suo potere di bramosia e voglia di potere assoluto, proprio come l’anello di Sauron nel film. Tutti sono già condizionati dal suo potere.
Con il finale di stagione, gli anelli del potere, esce quasi totalmente dal legame che aveva con Tolkien per farne un prodotto che si ispira solo ad essi, come già annunciato da tempo dalla produzione. Una scelta coraggiosa, che farà arrabbiare i fan, ma che allo stesso tempo ti permette di creare dei colpi di scena, magari gestiti meglio di quelli di questa stagione.
Nel complesso comunque una serie di successo, che coinvolge molto e che fa parlare molto di sé, il fascino di questo mondo fantasy non perde mai il suo potere, come se il signore degli anelli ha potere dell’anello stesso di intrappolarci tutti nella sua trama e storia, cosa che nel bene o nel male e riuscita anche a questa serie.