Recensione nel tempo di un caffè

La Rosa Velenosa è un film del 2019 diretto da George Gallo, Francesco Cinquemani e Luca Giliberto, loro due anche sceneggiatori di questa pellicola che si presenta come un Neo Noir per trama, personaggi e per lo stile abbastanza marcato del genere. Una classica detective stories del dopo guerra.
Un viaggio tra eventi del passato 1952 e presente 1978, nell storia di un investigatore privato, Carson Phillips (John Travolta) Texano con l’abitudine di cacciarsi nei guai e di essere sempre inseguito da qualcuno. Da Los Angeles torna nella sua città natale Galveston dove incontra dopo tanti anni vecchie conoscenze. Si ritrova ad indagare non solo su una clinica per anziani, ma anche su un omicidio di una star sportiva locale. Tra ricordi del suo passato a Roma e un presente molto pericoloso e pieno di corruzione.
Il film di presenta con un ottimo cast, Morgan Freeman, Brendan Fraser, Peter Stormare, Famke Janssen. In un film molto particolare, in uno stile di altri tempi, in tutte le sue dimensioni, dalla recitazione, allo stile narrativo e alla caratterizzazione dei personaggi. Uno stile difficile da capire a fondo per un ragazzo di diversa generazione, a tratti forse un po’ troppo elogio a film di quell’epoca in una trama che se pur piena di misteri, non riesce a coinvolgere del tutto e a tratti e facile annoiarsi. Si rimane un po’ spiazzati da una recitazione volutamente enfatizzata e romanzata, con atteggiamenti talvolta inverosimili. Tanti cliché ma che nel complesso della trama funzionano bene.
Una fotografia particolare che riporta un po’ indietro nel tempo, facendoci un po’ dimenticare che si tratta di un film del 2019. Una cosa che stranamente mi ha deluso, è il doppiaggio in Italiano che è davvero fatto molto male, voci strane e scollegate del personaggio, sicuramente la più terribile e Famke Janssen doppiata talmente male, quasi da dare fastidio.
Nel complesso un film che fa un po’ fatica ad esprimersi, affascinante sotto certi aspetti e un po’ noioso e confusionario sotto altri. Belli i toni classici da detective noir, ma per il resto fa un po’ fatica a rimanere impresso e a soddisfare del tutto.
Bello l’omaggio a Fellini, molto romantico e nostalgico del grande cinema italiano.