Recensione nel tempo di un caffè

Wonder Woman 84 è un film sequel del 2020 diretto da Patty Jenkins. Il film è liberamente tratto dai fumetti DC, della superoina Diana per tutti Wonder Woman, interpretata anche in questo film dalla splendida Gal Gadot.
Il film mette in risalto il colore e la bellezza degli anni 80′ almeno lo fa nella parte iniziale, per poi perdersi in una sensazione di modernità che non va mai via e che ci riporta negli anni 2000. Dal titolo alla locandina, tutto riporta a quegli anni, ma nel film ci si perde in una trama forse fin troppo contorta, dove i desideri la fanno da padrone. Donna in stile cat woman poco compressibile e che sinceramente stona un po’ nella trama e un villain che alla fine è un padre affettuoso, rendono la storia di questo film un po’ debole e non del tutto interessante.
Un altro aspetto inaspettatamente negativo è sicuramente la GCI, davvero dei pessimi effetti visivi molto grezzi e fatti male, che rendono il film pessimo anche nell’aspetto visivo, con solo Gal Gadot che è come il vino ed è sempre più bella. Gli spunti anni 80′ sono interessanti e anche le battute non sono invadenti ma arricchiscono le scene. Buona la recitazione per quanto possibile e i costumi non sono niente male, la colonna sonora di Hans Zimmer è davvero l’unica cosa speciale e di livello di questa pellicola che la salva un po’ nelle scene d’azione.
La scena del volo aereo è davvero brutta, mal fatta e come se non bastasse e anche scritta male e non trasmette nessuna emozione, la coppia Gal Gadot, Chris Pine non funziona come nel primo film e non trasmette mai le giuste emozioni e vibrazioni, figurando più come migliori amici che come una storia d’amore così intensa.
Un film nel complesso frettoloso, forzato che sembra fatto senza troppo impegno e creato solo per fare cassa, in un mondo cinematografico fatto ormai di soli supereroi ci vuole sicuramente qualcosa di più.