Recensione nel tempo di un caffè

Non sono solito fare troppi SPOILER in queste brevi recensioni, ma in questo caso qualcosa va sicuramente detto per capire meglio cosa significa questo episodio per la serie, e si perché (Finalmente?) qualcosa è cambiato.
Il terzo episodio della stagione inizia a staccarsi leggermente dal videogioco, non è più una riproduzione praticamente esatta della storia del videogioco, con persone che ormai si stavano troppo abituando a non avere colpo di scena. Si inizia sempre con Joel e Ellie che parlando iniziano a creare il loro rapporto, la città è lontana e sono in zone desolate, già esplorate però da Joel. I due si imbattono in una fosse comune, poveri esseri umani non infetti, ma comunque uccisi per impedire che il fungo dilagasse o che comunque infettasse tutti, da morti non possono mordere.
Qui c’è una prima differenza dal gioco che sicuramente destabilizza chi la storia la conosce, si vede una inversione di marcia, dove ovviamente il budget sarebbe davvero salito di tanto e non in modo indifferente per riprodurre determinate scene. Si decide dunque di fare un tuffo nel passato nell’episodio più cinematografico visto fino ad ora, le inquadrature e le sequenze da videogioco spariscono, l’impronta spirituale di HBO esce fuori e sembra di essere entrati in un episodio di The Leftovers.
Facciamo la conoscenza di Bill, un uomo che negli anni ha creato un piccolo “fortino” nella città di Lincoln a qualche chilometro da Boston, grazie a trappole e difese, Bill è al sicuro dal fungo e dagli attacchi dei banditi. Ha tutto, cibo e del buon vino e passa le sue giornate in solitudine. Fa la conoscenza di Frank dopo quattro anni di solitudine e tra i due nasce qualcosa di più che un’amicizia, un amore intenso e bellissimo. Qui c’è la grande differenza tra il videogioco e la serie che prende una direzione differente. Una piccola isola felice in cui nonostante il mondo sia in rovina, Bill e Frank vivono il loro amore sereni per sedici anni, un monito di speranza in mondo ormai fatto solo di violenza e disperazione. Un episodio profondo, delicato e si anche un po’ noioso, ma che restituisce un po’ quello che mancava alla serie, la parte un po’ cinematografica, meno schematica, slegata un po’ da tutto ciò che gli circonda. La possibilità della serie di approfondire i personaggi viene sfruttata a pieno anche per allungare un po’ i tempi.
Un episodio svolta, che ci racconta storie leggermente diverse dal videogioco e cambia le carte in tavola, mettendoci il dubbio su cosa vedremo in futuro, scelta azzardata che potrebbe destabilizzare lo spettatore e fare iniziare le critiche, cosa che prima non era mai successa. Sono partite le scelte difficili, che tolgono un po’ di azione, per dare spazio ai sentimenti. Anche per questioni di soldi. Una scelta che mi ha convinto in parte, romantica sì, ma forse un po’ troppo distaccata da tutto il resto, sia nei ritmi, che nella regia e nei dialoghi, sembra essere un’altra serie. Aggiunge profondità, dimensione e informazioni, quindi a mio modo di vedere è un episodio riuscito, allo stesso tempo però rallenta i tempi, si divide dal videogioco e forza alcune dinamiche, forse per alcuni non è stata la scelta giusta.
Il 27 Gennaio è stata rinnovata la serie per una seconda stagione!