VI RACCONTO IL SOGNO CHE HO FATTO

FANTASCENEGGIATURA: Cosa c’è di più cinematografico di un sogno? Il cinema non è esso stesso la rappresentazione dei sogni? Vi racconto il sogno che ho fatto questa notte.

Lo devo scrivere adesso prima che il ricordo del sogno svanisca, anche se è già un po’ sfuocato, ricordo alcune dinamiche molto nitidamente e mi sembra un’idea bello approfittare di questo sito per raccontare ciò che ho visto nella mia mente questa notte.

Un po’ influenzato da The Last Of Us e un po’ Influenzato dalle recenti notizie di abbattimento UFO negli Stati Uniti ne è saltato fuori un sogno abbastanza interessante e meno confusionario del solito.

Mi trovavo in una località di Montagna, dopo una lunga giornata di Sci, verso sera, mi ritiro in uno dei due bar presenti nella via principale, uno un po’ più a valle, l’altro in alto in cima alla montagna alla fine della strada asfaltata. Il locale ricordava più una tavola calda americana, con poi un ampio locale tipo bar all’italiana. Parlo con il barista, una faccia mai vista, un uomo abbastanza giovane e gentile.

Arrivata la notte, esco sulla strada e noto uno strano squarcio nel cielo, tra le nuvole una forte luce e una apertura quadrata gigantesca, da essa scende un enorme grattacielo volante in caduta libera, non è un’astronave o altro ma un palazzo più o meno a testa in giù che cade fragorosamente a pochi metri dalle case in un enorme spiazzo sotto le montagne. Ci avviciniamo tutti incuriositi, nello squarcio tra le nuvole si vedeva un elicottero militare sorvolare la zona. Dopo qualche secondo inizia il delirio, dal palazzo distrutto e in fiamma escono una miriade di criceti impazziti e assatanati che iniziano a correre e a mordere dei caprioli, che a loro volta impazziscono e mordono gli umani.

Io corro all’impazzata verso il bar, mentre filmo tutto con il telefono, nessuno mi attacca, ma vedo che gli altri vengono brutalmente morsi, mentre corro continuo a ripetere che i Simpson avevano previsto tutto. Mi rifugio nel bar insieme a molte altre persone, dalle vetrate del locale osserviamo le persone che vengono contagiate in pochissimi secondi. Dentro al locale c’è una signora con la tosse a cui suggerisco di mettere la mascherina, anche se sembra si tratti di un fungo e non di un virus.

In tv trasmettono immagini dei contagiati, tra cui Nicola Savino, con la faccia gonfia e gli occhi arrosati, anche lui contagiato, non sono degli Zombie, ma semplicemente persone fuori di testa. All’improvviso una specie di Gollum riesce ad entrare dalla finestra e cerca di mordermi, anche la mamma del barista si è contagiata, ma non è una persona, ma un bambolotto alto un metro e di colore grigio che cerca di morderlo, lui piangendo la lancia fuori dal locale. Io riesco a liberarmi di sto coso, che cambia forma ogni instante, alla fine riesco a ucciderlo lanciandolo violentemente contro un termosifone, mentre gli altri sono tranquilli seduti al tavolo. Alla fine era Dobby di Harry Potter boh.

Con il barista decidiamo di controllare le provviste, in intanto prendo in bocca una cicca, io controllo di non essere stato morso e sembra che per adesso io sia salvo, fuori dal bar un’orda di persona contaminate che cammina verso la montagna. Dentro al bar il virus o quello che è prende un po’ tutti ma il barista dice che sono io quello infetto e mi cacciano fuori. Spaventato in mezzo a uomini che sono un misto tra zombie e persone normali non so cosa fare, ma sembra che la cicca che ho in bocca gli confonda e mi posso mischiare con loro senza essere morso, anzi addirittura gli attira e alcuni cercano di baciarmi. Arrivati in cima alla montagna mi ritrovo in uno strano rituale, sono tutti in cerchio, intorno a una statua dove c’è un leader che parla, mentre intorno non c’è più neve, ma erba verde e piante fiorite, con persone di tutte le etnie che sono sdraiate nel prato a dialogare. Una si avvicina a me attratta dall’aroma della Gomma da masticare e mi ritrovo a fare sesso con lei non so per quale motivo. Il leader vedendoci si offende e ci ferma, io scappo e il lui capisce che non sono infetto, mi getto da un muro e mi tuffo nel mare, come se fossimo vicino ad un mare o fiume, tutti gli infetti mi seguono, io rimango sotto acqua e li vedo nuotare sopra di me, sono tantissimi. Dall’altra parte di quello che adesso è un fiume c’è una città, molto antica nelle sue forme, riesco ad arrivarci e mi rifugio su un tetto, mentre gli infetti contaminano tutta la città. Dei soldati mi vedono e vogliono uccidermi pensando che io sia un infetto, riesco a convincerli, non ricordo in che modo e uno di loro mi dà un vecchio fucile, dal tetto vedo che il leader degli infetti e su un treno sull’altra sponda e sta per fuggire, non so perché, gli sparo lo colpisco e finisce il sogno.

Ho fatto una breve sintesi del mio sogno, l’ho lasciata caotica, inverosimile e confusionaria, proprio come era nel sogno, un’esperienza che è sempre bello raccontare per mostrare le cose assurde che ci mostra la nostra mente nel sonno.

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