Recensione nel tempo di un caffè

You arriva dunque alla fine della sua quarta stagione, un finale che potrebbe chiudere definitivamente la serie o lasciare aperte infinite possibilità per la quinta stagione. La quarta stagione è stata divisa in due parti da cinque episodi ed effettivamente anche a livello di storia e dinamiche, questa stagione ha due fasi.
Un plot Twist nel bel mezzo della trama ci riporta su strade già percorse e insidiose che rischiano di rendere la serie un po’ troppo ripetitiva, la follia del suo protagonista si fa sempre più intensa, caotica e ciò rende un po’ gli ultimi episodi una strana agonia già vista e forse veramente troppo inverosimili. Il colpo di scena è sensazionale, ma allo stesso tempo un po’ troppo forzato, che prende in giro gli spettatori, bella l’idea di aver diviso in due la stagione, in modo da alzare il livello di suspense di una situazione sempre più tesa.
Il personaggio principale Joe Goldberg, interpretato da Penn Badgley che fa da regista anche all’ultimo episodio, è sempre di più un personaggio contorto, completamente distaccato dalla realtà come il mondo che lo circonda, le troppe morti e cadaveri infiniti nel corso delle diverse stagioni, allontanano lo spettatore dalla realtà, redendo l’opera veramente surreale. Il gioco è bello quando dura poco e YOU sta trascinando la cosa forse troppo per le lunghe. La prima parte aveva dei grandissimi pregi, la seconda, nonostante un colpo di scena davvero d’effetto, si va ad arenare in scelte davvero assurde, tanto da far diventare Joe fin troppo fortunato e sempre circondato da persone più folli di lui.
Nel complesso però, forse è una delle migliori stagioni dopo la prima, perché sia a livello di ambientazione che di personaggi ha un certo spessore, la storia che racconta e interessante anche se assurda, ma le sfumature cambiano e ci ritroviamo ad osservare la follia omicida di quello che ormai è un serial killer. Perde un po’ lo stile da stalker, l’ossessione e si trasforma più in una pura follia, spaccando in due il mondo del protagonista, tra una lezione di letteratura e una gola tagliata.
Una serie che con questo stile, sinceramente può andare avanti quanto vuole, ma che forse troverebbe una sua pace in una quinta stagione come stagione finale, con la doppia vita di Joe Goldberg che prosegue e con i suoi vizi che non si possono sopprimere e con un finale che anche se sarà scontato, sarà quello giusto.