QUATTRO CHIACCHIERE: La quarta stagione della serie Sex education non ha convinto il pubblico, che n’è rimasto un po’ deluso, ma cos’è che non funziona?
Sex education è arrivato alla sua quarta stagione, la sua ultima e conclusiva stagione, di una serie che ha stupito il pubblico di netflix e si è fatta amare un po’ da tutti. Un prodotto inglese, magistralmente scritto e che si allontana un po’ dai classicismi del teen drama, mettendo in risalto tematiche come la sessualità e il sesso tra i teenagers.

Una scuola inglese, dai forti toni americani, sia nella sua raffigurazione che nella sua dinamica, Sex Education ci ha portato a conoscere questi personaggi caratterizzati molto bene, in un piccolo paesino non meglio definitino di un allegra Inghilterra. La famigliarità tra i protagonisti, gli spstamenti in bici e la comunità che si conosce a memoria, ci fa intuire che ci troviamo in un piccolo paese, chiuso nei dogmi del passato dove la parole sesso è ancora un vero tabù.
Prima la mamma di Otis con le sue consulenze e i suoi libri scuote un po’ questo posto, che cerca una propensione verso il futuro. Poi grazie a Otis, anche la scuola stessa, diventa un mezzo per farsi notare dall’intera nazione, un piccolo paesino che per l’appunto finisce sotto i rifelttori, con questo liceo che si distingue da tutti gli altri per la sua libertà di espresssione per quanta riguarda il sesso. Sex education tratta temaitiche importanti, incisive nella nostra epoca, non solo la sessualità, ma anche la disabilità, la povertà, la droga e molti altri problemi sociali.
Questa serie aveva la capacià di inserire tutte queste tematiche senza farle pesare, anzi erano una linfa decisiva per l’evoluzione della trama e dei suoi personaggi, questo piccolo mondo era si sceneggiato ed esegaerato, ma molto credibile, reale, con confronti tangibili con la nostra realtà, una serie in cui era facile rivedersi.
Cosa non ha funzionato nella quarta stagione?
Tutto ciò che è stato scritto in precedenza, nella quarta stagione viene annullato. In un certo senso questa ultima stagione ha distrutto il castello ben costruito nelle precendenti tre stagioni. I protagonisti vanno in una nuova scuola, sempre nello stesso paese, Otis e Eric si sposano ancora in bici, ma si ritrovano in una scuola estremamente moderna, costosa e alquanto surreale. I nuovi personaggi, non rappresnetano più la realtà, o meglio, la rappresnetano, ma in modo forse troppo estremizzato e messi tutti in un unico luogo. Quesdta nuova scuola annulla tutto il senso delle prime stagioni. La scuola di Otis e gli altri protagonisti della prima stagione era diventata famosa per la sua libertà di espressione e adesso ci ritroviamo in una scuola dello stesso paese (pochi Chilometri) che già da anni è moderna e aperta alla liberta sessuale.
Il piccolo paese diventa una mega metropoli poli culturale, bnessuno conosce più nessuno e tutto ci sembra nuovo, un esagerazione in tutto che ci allontana totalemnete dalla realtà e ci porta in un particolare mondo di fantasia. Non c’è più profondità. tutto si appiattisce e se apparisse un unicorno, ci apparirebbe comunque credibile. Sex Education ha perso il suo punto cardine, il piccolo paesino degli “scandali sessuali”, della novità dove gli stundenti erano proiettati verso il futuro e l’integrazione.

Come accade in molte altre serie, anche Sex education ha perso se stessa, il suo stile delicato di raccontarci la sua storia, dove tutto era profondo, tangibile e reale oltre che molto divertente. Ha perso praticamente tutto, i protagonisti stessi sono estraniati in un mondo che sembra davvero troppo di fantasia. Argomenti profondi come integrazione, malattia, morte e distanza, passano in secondo piano perché nulla è più credibile. Un mischione di argomenti e personaggi di cui il pubblico non ne sentiva la necessità. Forse era il momento di portare un po’ i personaggi fuori dalla scuola e no di crearne una nuova distruggendo le tre stagioni precendenti, che dopo questa, perdono un po’ del loro filone logico.
Penso che l’inclusione sia importante anche nelle serie e nel cinema, ma in questo modo non si tratta più di questo, ma di uno sfrozo, di un paradosso, di un obbligo a cui questa serie si è sottoposta fallendo. Una cosa esegerata e forzata non va mai bene, creare una scuola così irrreale non è solo un danno alla serie stessa ma anche al messaggio che vuole trasmettere. La vita è dura, chiusa nel passato, la libertà è poca e i problemi sono molti, questa era sex education le prime tre stagioni, uno specchio “allegerito” della realtà. Il sesso era solo uno strumento per mostrare al mondo quanto sia difficile essere noi stessi e confidarsi con qualcuno.
La quarta stagione ci mostra un mondo di fantasia, ma la realtà non è affatto così, la realtà è molto più crudele e se si vuole fare integrazione bisogna mostrare com’è la vita reale e non sempre una forzata versione di un mondo dei sogni, fatto di incluisione e libertà. Sex Education è passata da includere tutti, far sentire parte della storia un po’ tutti a includere solo gli unicorni fatati color arcobaleno.


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