Recensione nel tempo di un caffè
Upload è una serie di Amazon prime video, arrivata alla sua terza stagione è stata creata Greg Daniels. Tra i protagonisti Robbie Amell e Andy Allo. La prima stagione è sucita nel maggio 2020. Una comedy drama con uno sguardo al futuro differente dal solito.

Upload ha una forte capacità di rendere tutto molto spiritoso e leggero, nonostante descriva un futuro complicato e non sempre roseo, riesce con il suo umorismo a portarci fuori dal tempo. La terza stagione sembra trattarci come degli ospiti di Lake View. La realtà virtuale in cui risiedono le anime digitali dei defunti. Tutto ci sembra famigliare e rivedere volti amici ci mette subito a nostro agio. Rispetto alla prima stagione c’è molto spazio dedicato alla realtà, con Nathan che ha eseguito un dowload ed è tornato nel suo corpo fisico.
La teconolgia di Upload rende la trama distante dai nostri tempi, nonostante sia ambientata nel 2033. Questa terza stagione però riesce ad essere ancora più incisiva, a tratti fa molto riflettere e in qualche modo rispecchia un po’ dei possibili futuri della nostra società. C’è amore e sentimento nelle sue diverse forme, dall’amicizia al rapporto di coppia. Upload trova sempre le delicatezza di mostrarci il lato tenero della vita esorcizzando un po’ la morte. Nella serie infatti morire non è più la paura più grande dell’essere umano, ma rimane comunque la premura di conservarsi e di far finire la propria mente in una memoria digitale.
Upload anche nella terza stagione fa della commedia la sua arma preferita per colpire lo spettatore, con la trama che segue Nathan e Nora che combattono di persona per portare un po’ di giustizia in un mondo che pensa solo al denaro. Nuove rivelazioni, personaggi e storie, tutto mantenendo sempre il suo stile, non esagerando mai e confermandosi un delle serie più leggere e piacevoli degli ultimi anni.
Upload diventa così una serie scaccia pensieri, con qualche spunto che fa rilfettere sulla società e questo possibile futuro. Tutto è ingigantito, curioso e divertente, con picchi di oscenità che fa venire un po’ una sorta di paura verso il futuro. A tratti infatti, sempre trattato in modo ironico, c’è una parte di distopia, cruda realtà, dove per un attimo la morte torna a fare paura. Il finale lascia tutto molto aperto e la trama prosegue con molte piccole curiosità.


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