QUATTRO CHIACCHIERE: L’esclusione di Margot Robbie e Greta Gerwin, dalle candidature agli Oscar, ha fatto molto discutere dividendo gli “esperti” dal pubblico.
Sui social sta impazzando la “polemica” per le esclusioni di Margot Robbie dalla candidatura agli Oscar come miglior attrice e Greta Gerwin come miglior regista. Barbie ha ottenuto ben 7 candidature ma l’opinione pubblica si è concentrata di più su queste due esclusioni che sul resto. Miglior film e Miglior sceneggiature non sono assolutamente da valutare e Greta Gerwin potrebbe portarsi a casa comunque due statuine. Dall’America arrivano anche accuse più amare e di genere, con il solo Ryan Gosling candidato, solo perché uomo.
Il mondo delle discussioni si divide in due, gli “esperti”, i cinefili, i maestri della cultura cinematografica o meglio, quello che credono di esserlo, sono d’accordo con l’academy, mentre la parte calda del popolo sembra non essere soddisfatta. Molti accettano l’esclusione di Margot Robbie, ma per la maggior parte dello pubblico social, Greta Gerwin meritava almeno una candidatura a miglior regia. Un movimento di pancia e sentimento del popolo accusato, giustamente, di non aver visto nulla di ciò che viene candidato agli Oscar, se non appunto il commerciale, ma iconico Barbie.

Il cinema non sembra più essere di tutti. Il povero pubblico che giustamente non ha tempo di informarsi non ha più la possibilità di viverlo come una forma d’arte libera, su cui chiunque può esprimere una propria opinione. Ci sono delle cose oggettive nel cinema, ma è anche giusto che ognuno la vive con il proprio spirito e il proprio gusto. Sbagliato invece, esagerare con affermazioni del tipo “fa schifo”, “è una merda” solo per attirare l’attenzione del pubblico social e fare più clamore.
Purtroppo in queste discussioni si tende sempre ad esagerare si fa la gara a chi esagera di più. Inizia l’esposizione dei propri studi, c’è chi ha studiato cinema, chi ha lavorato con Scorsese e che è entrato ieri per la prima volta in sala. Un confronto a chi c’è l’ha più grosso che non porta a nulla nella discussione. Una lotta tra oggettivo e soggettivo. Persone che sono tremendamente spaventate dall’oggettività e che si difendono con il soggettivo, con il gusto personale. Il cinema come tutte le arti, anzi, come insieme di arti ha una parte oggettiva e una soggettiva. Quella soggettiva può essere espressa, ma non deve mai sovrapporsi troppo a quella oggettiva. Come scritto in precedenza, il cinema è di tutti si, va bene il proprio gusto, ma attenzione a non trasformare tutto in soggettivo.
Tornando a Robbie e Gerwin, ci sono state troppo opinioni soggettive, lasciando da parte l’oggettivo, una parte fondamentale per i critici per esaminare i film. Senza una tabella di paragone risulta alquanto difficile poter dare un quadro preciso di un prodotto cinematografico. C’è tecnica ovunque, nella recitazione, nella regia, nella fotografia ecc. Tecnicamente l’interpretazione di Margot Robbie non è stata a livello delle altre candidate. Attenzione però, la recitazione e anche influenzata da mille fattori. Trama, caratterizzazione del personaggio, soggetto, regia ecc. Nel complesso l’impatto emozionale e strutturale di Ken (Ryan Gosling) sembra essere migliore, anche perché Gosling è un accentratore. la sua presenza è pesante sulla scena, si fa sentire e incide di più.
Il caso Spiderverse
Un’altra discussione da Oscar è stata sicuramente quella della mancata candidatura di Spider-man: Across the Spider-Verse nella sezione come Miglior Film. Qui si entra nel merito di una discussione che fa tremare anche Hollywood e tutti i critichi di cinema. Ci si pone il problema di quanto sia paragonabile un film di animazione con un live action. Per alcuni sono lo stesso prodotto con tecniche diverse, per i più esperti sono prodotti totalmente differenti.
In un mondo del cinema totalmente spaventato dalla intelligenza artificiale, questa candidatura è pericolosa e a doppio taglio. Questo Spider-man è una vera chicca, un prodotto di altissimo livello, davvero bellissimo. Un film che ha messo un po’ tutti d’accordo e che è stato molto osannato ed esaltato, forse più del dovuto? vi ricorda qualcosa? (Barbie). Questa è una provocazione. Nel complesso se Barbie fosse stato un film di animazione ci saremmo tolti il problema di Margot Robbie e Ryan Gosling perché nessuno sarebbe stato candidato agli Oscar.
Up fu una bellissima sorpresa, un prodotto d’animzaione candidato come miglior film. Ma nel momento della votazione come si può paragonare il bellissimo Up con The Hurt Locker, Bastardi Senza Gloria e gli altri. Giusto augurarsi la candidatura di Spider-man across the spder-verse ma al posto di quale prodotto? Nel momento del paragone le difficoltà sono molte. La recitazione, le regia, la fotografia, il montaggio sonoro, la scenografia, i costumi hanno tutti un tipo di lavorazione molto differente. Attenzione, anche la sceneggiatura improntata su una animazione è leggermente differente da quella di un live-action che ha qualche limite strutturale in più.
Questa discussione si sposta troppo sul tecnico quando invece la soggettività è semplice e bella. Un film di animazione mi piace di più di quello live action, io penso sia quello il miglior candidato agli Oscar. Un film d’animazione ha già una categoria a parte, più che giusta. Il live-acion vive su quello che il computer vuole distruggere, l’attore, la parte teatrale e pure del cinema, senza filtri. La categoria si chiama miglior film, non film più bello, questo implica un pizzico di oggettività e non solo soggettività. Nelle tabelle di valutazione il confronto sarà spesso impari tra animazione e live action. Lo stesso Guillermo del Toro, uomo di cinema di altissimo livello, farebbe alquanto fatica a paragonare la sua regia per Pinocchio, girato in stop-motion e La forma dell’acqua. Si Del Toro è l’esempio lampante di questo confronto, vincitore sia come miglior regista, miglior film e con Pinocchio anche di miglior film d’animazione, un vero maestro.
Tutti si pongono un po’ quella domanda, se vincerà mai un film d’animazione come miglior film. Io nella mia personale opinione soggettiva, preferiscono di no. Che tutto rimanga com’è adesso. Ritengo ancora il ruolo dell’attore un ruolo fondamentale del cinema: una scuola teatrale, a contatto con il pubblico senza nessuno schermo a dividerlo. Ritengo che il regista debba ancora avere potere sull’espressione non filtrata, pura e sceneggiata. L’animazione ha fatto passi da gigante, c’è recitazione, attori e movimenti di camera, seppur digitali. Registi di altissimo livello, professionisti ecc. Non è considerare un film d’animazione un prodotto di serie B anzi e proprio considerandolo e confrontandolo con il classico cinema che si finisce per sminuire il prodotto. La creazione a inizio anni 2000 della categoria Film D’animazione è stato un dovere e un giusto compromesso, per dare spazio a questa bellissima forma d’arte.


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