Recensione nel tempo di un caffè
Argylle – La super spia è un film del 2024 Matthew Vaugh e con il soggetto di Jason Fuchs. Il film è ambientato nello stesso universo della saga Kingsman e ne mantiene infatti lo stile e la follia degli altri film. Un cast corale di altissimo livello, completa questa opera tra azione e divertimento. Tra i protagonisti Henry Cavill, Bryce Dallas Howard, Sam Rockwell, Bryan Cranston, Catherine O’Hara, Dua Lipa, Ariana DeBose, John Cena e Samuel L. Jackson.

Lo spunto da cui nasce questo soggetto è interessante. L’autore si è immaginato che reazione potrebbe avere avuto J.K. Rowling se all’improvisso scoprisse che tutto ciò che ha scritto è reale ed esiste. Tutto questo fatto in versione mondo delle spie, dove una giovane e popolare scrittrice nei suoi libri, scrive molto di più che una semplice fantasia. L’avventura di una super spia, che poi si rivela più reale di quello che sembra.
La CGI in questo film è davvero di pessimo livello, come già capitato negli altri film di questo universo. Uno stile un po’ troppo semplice e grezzo per essere un prodotto del 2024. A tratti appare un po’ amatoriale e tende un po’ a rovinare il film nel suo complesso. Esclusa la pessima grafica ed effetti visivi, il film ha degli spunti interessanti anche a livello di regia. Un esplosioni di colori, ironia e ballo, da un tocco in più a questo prodotto abbastanza folle.
I personaggi sono ben scritti, divertenti e la trama ha dei continui plot twist che meravigliano e stupiscono lo spettatore. Il punto di forza di Argylle è proprio la capacità di sorprendere e stupire, sia con la trama che con scene e combattimenti alquanto ambigui. La sceneggiatura ha un buon ritmo e nonostante il genere non è per nulla banale. Nel complesso non ha il fascino del primo Kingsman ma è certamente un film che si difende bene.
Un buon ritmo, per nulla noioso, un ottimo livello di umorismo e una trama che non ha banalità. Il gatto da un tocco in piàù rendeno il tutto sempre molto leggero e folle. Una leggerezza e una follia particolare, muoiono un sacco di persone, ma non ci si rende conto con lo stile, ormai originale e identificativo di Vaugh. Argylle quindi poteva e doveva dare sicuramente qualcosa di più a livello visivo, ma rimane un film leggero, a tratti molto interessante e anche senza una buona CGI qualche scena è visivamente interessante e innovativa, quasi una parodia del genere.


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