BAD BOYS – RIDE OR DIE: UNA SAGA ORMAI COLLAUDATA

Recensione nel tempo di un caffè

Bad Boys: ride or die è un film del 2024 diretto da Adil el Arbi e Bilal Fallah, già registi del primo film del ritorno di questa saga Bad Boys For Life. I protagonisti sono come sempre Will Smith e Martin Lawerence nei panni di Mike Lowry e Marcus Burnett della polizia di Miami.

Un film molto energico, con molta azione e momenti divertenti con una trama abbastanza scontata ma piacevole e che si adegua allo stile ormai super collaudato del film. Non mancano qualche chicca della regia che cerca di proporre qualcosa di nuovo e ci riesce con una azione davvero ben studiata e diretta.

Un film che colpisce per la capacità di migliorarsi rispetto al suo predecessore. L’assenza di Michael Bay (appare in un cameo) alla regia è meno pesante rispetto al primo film che puntava forse fin troppo sul fatto che i protagonisti fossero ormai vecchi. In questo film c’è più movimento e un ironia che funziona forse ancora meglio dei primi due film più famosi.

La coppia Smith/Lawrence funziona ancora alla grande e si è ormai presa un posto importante in questo genere. I giri sono sempre gli stessi, droga e corruzione dilagano e i due protagonisti si invertono i ruoli. Burnett dopo un piccolo infarto crede di essere immortale e questo rende la strada in discesa per l’ironia e le battute del film che funzionano davvero alla grande.

I due registi attingono da ciò che hanno intorno e un po’ anche dallo stesso Michael Bay. Tanta azione alla John Wick e uno stile ormai più che collaudato nel cinema con la coppia di detective che si caccia sempre nei guai ma che alla fine risolve sempre il caso. Il finale fa un po’ più di fatica ma convince comunque, forse fin troppo prevedibile.

L’immancabile scena della grigliata, momento di famiglia, serenità e divertimento è davvero una piccola chicca, iconica per gli amanti della saga, una svolta che aleggiava da molto tempo. Reggie è diventato grande per davvero.

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