MIDSOMMAR – IL VILLAGGIO DEI DANNATI: TROPPO FOLLE?

Recensione nel tempo di un caffè

Midsommar – Il villaggio dei dannati è un film 2019 scritto e diretto da Ari Aster. Un thriller horror molto particolare a basso budget che ci porta in una sperduta comunità svedese che esegue degli strani rituali pagani ed esoterici. Una storia a tratti folle, forse anche troppo. Tra i protagonisti Florence Pugh, Jack Reynor e Will Puolter.

Midsommar è uno di quei film che abbandona troppo lo spettatore e viaggia per la sua strada. Ari Aster scrive una storia coinvolgente e curiosa ma la cui follia stanca e a volte rende troppo ridicolo il tutto. Troppi versi, sceneggiate e trip mentali che confondono chi guarda questo film, con un finale che vuole esplodere, ma che lascia poi in realtà un po’ a bocca asciutta.

Una protagonista tormentata da un lutto cruento e inaspettato. Una coppia che non funziona, e che non trasmette davvero nulla, con Jack Reynor che non sembra mai essere davvero in possesso del suo personaggio. Una fotografia ottima che finisce poi per perdersi nel ripetitivo e nel banale. Un film che ha dei grandi pregi ma anche dei grossi difetti che ne complicano la sua valutazione finale.

La follia di questa comunità è fin troppo misteriosa e non spiegata del tutto. Questo pesa sul finale che risulta molto criptico e isola del tutto lo spettatore che si trova confuso e frastornato dai troppi versi e suoni di qualche scena prima. Un film che nella sua esecuzione non riesce a dare forza ai personaggi e in cui la sola Florence Pugh spicca nel tentativo di dare forza a tutto il contesto.

Un mix troppo marcato tra droga e fede, una setta poco credibile, fin troppo poco approfondita e con tocchi di follia troppo incisivi che non fanno altro che danneggiare la trama. Fino al primo plot point (scena del rituale sulla rupe) ha ancora un senso, il concetto di vita di questa comunità ha una sua logica seppur cinica e crudele. Da quel momento in poi, si vuole aggiungere troppo, perdedosi nei generi tra horror, thriller e drama.

A fine visione sicuramente Midsommar lascia qualcosa e questo è decisamente un pregio, non è certo una pellicola che passa inosservata. In qualche modo fa parlare di se, della sua follia, del suo mondo e della recitazione della sua protagonista che ha dei picchi davvero molto interessanti. Trasmette inquietudine, nevosismo anche e una voglia di abbassare il volume per i troppi versi della comunità. Se vi piacciono le cose strane, questo film fa decisamente al caso vostro.

Risposte

  1. Avatar Austin Dove

    al cinema questo film mi piacque molto; però è anche vero che dopo non mi è tornata voglia di rivederlo…

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    1. Avatar Andrea Dean Mattiazzo

      A me ha lasciato un po’ perplesso, in parte mi è piaciuto e in parte proprio per nulla…

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  2. Avatar crossingways

    Altro capolavoro! ☮️🙏

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    1. Avatar Andrea Dean Mattiazzo

      Mi è piaciuto, ma allo stesso tempo mi ha lasciato anche molto perplesso.

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      1. Avatar crossingways

        Come mai perplesso?

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      2. Avatar Andrea Dean Mattiazzo

        A tratti l’ho trovato fin troppo delirante per i miei gusti

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      3. Avatar crossingways

        Io son abituato a ben altro, quindi magari non ci ho fatto caso. Però è abbastanza atipico, quindi capisco come possa scuotere.

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