THE BEAST IN ME: LE MINISERIE SU NETFLIX FUNZIONANO SEMPRE

Recensione nel tempo di un caffè

The Beast In Me è una miniserie Netflix del 2025. Il primo spunto interessante è il soggetto originale senza nessun libro su cui basarsi. una storia interamente per essere sceneggiata e scritta e ideata molto bene da Gabe Rotter. Questa miniserie conferma la capacità di Netflix di adattarsi alla perfezione in questo formato, producendo le sue opere più belle.

Una scrittrice famosa in totale crisi creativa dopo la morte del figlio, una bellissima casa ormai in rovina in una quartiere isolato ed esclusivo lontano dalla città. Un nuovo vicino, famoso, intrigante e dal passato molto torbido risveglia in lei una vena creativa e una curiosità che aveva perso da tempo.

Per fare qualcosa di diverso, The Beast in me si ritrova un po’ nella sua stessa confusione, una serie che non sa ancora quale sia il suo vero obiettivo, se essere un semplice giallo o qualcosa di più profondo. Un confronto diretto che un mostro, dopo anni ad averli solo immaginati, il concetto dovrebbe un po’ essere questo, ma a parte una buona scrittura e una tensione gestita alla perfezione, questa miniserie non riesce ad andare molto in profondità, rimanendo un po’ nei cliché del genere.

Sembra che ad un certo punto della storia, l’autore faccia un passo indietro. Non affonda nelle grinfie della psicologia perversa umana, ma si ferma al classico giallo, con un bella storia e un finale interessante anche se classico. Molte cose sono scontate, altre invece sono delle belle sorprese. Strano come le sottotrame sembrino più incisive e potenti della trama stessa.

The Beast in me è una classica miniserie Netflix. Niente “fan service”, ottima creatività e un impegno e dedizione ormai rari. un prodotto fatto con passione ed impegno. Bastano poche scene per capire che il prodotto nel suo complesso è di qualità, buona fotografia, regia, recitazione e storia. Sinceramente una boccata d’aria nella monotonia, e perfetto per gli amanti del genere. Si può quindi dire, anche questa volta, che se si vede una miniserie su Netflix, si può cliccare su “play” senza troppa paura di restare delusi.

Risposta

  1. Avatar Enri1968

    Prendo nota, grazie.

    "Mi piace"

Scrivi una risposta a Enri1968 Cancella risposta