QUATTRO CHIACCHIERE: Quanto conta al giorno d’oggi che una serie tv sia citata spesso attraverso i social? Si può definire oggettivamente bella se è tanto seguita su di essi?

Netflix, come tante altre ormai, è una piattaforma streaming per la visione online di contenuti, che vanno dai film, alle serie tv e documentari. Famosa in tutto il mondo, Netflix produce ormai un sacco di materiale originale e fa di tutto per distribuire il materiale migliore in giro per il mondo. Ultimamente questa piattaforma ha fatto della pubblicità il suo punto di forza, sponsorizzando i propri contenuti originali al momento giusto e aumentando a dismisura il marketing dove necessario. Una volta Netflix si basava sui feedback diretti, appena più di due anni fa, gli utenti commentavano a raffica direttamente sotto i film e le serie tv esprimendo la propria opinione su ciò che stavano guardando. Per chi era un nuovo cliente era il metodo migliore per scoprire se ne valesse la pena guardare un prodotto o meno, quindi non si basava sui propri gusti e su la propria opinione ma su quella di altri.
C’erano delle stelline in cui si potevano valutare le serie tv, da uno a cinque, come se fosse un ristorante su Tripadvisor, inutile dire quanto questo attirava il pubblico su determinati prodotti che a quei tempi non erano molti, il catalogo era meno della metà di quello che è adesso.
Mentre Netflix conquistava tutti, Amazon partiva con più calma, con un metodo differente, perchè aveva obiettivi differenti, così puntava di più su una pubblicità visiva che incontravi per caso mentre prendevi un pullman in città o sulla metro. Grossi cartelloni pubblicitari per farti sapere che con prime avresti avuto anche delle serie Tv. Quindi attori un po’ più conosciuti e un tentativo di diventare uno studios di tutto rispetto a Hollywood. Non gli importava il feedback sulle proprie serie nello specifico, ma quanto più il giudizio generale del servizio prime di Amazon.
Tutto questo mondo, questi giudizi, tutta l’impressione emotiva del pubblico verso una serie tv appena vista, si sposta sui social network che diventano un motore di marketing eccezionale per le piattaforme streaming e non solo. Canali a tema, discussioni, stories, i social si riempiono come un onda in piena che per qualche settimana parla solo e unicamente di una serie tv. Condizionando così le scelte future di Netflix ad esempio. Che decide di chiudere o ampliare le serie tv in base a questi algoritmi che si basano di più sugli Hashtag che sulle reali visualizzazioni o sul reale valore di un prodotto.
Quindi perchè non scrivere una serie tv per far parlare di se, perchè non studiare la reazione della massa, dei social e capire prima cosa vogliono vedere per poi servirla su di un piatto d’argento? Netflix lavora sempre in modo spettacolare a livello grafico, ti attira solo con qualche immagina dove vuole lei. Delle volte scegliamo la serie tv in base alla scritta, oppure ai costumi e ai colori che vediamo a primo impatto. Ci sono serie tv che ci colpiscono subito e di cui sentiamo il bisogno di parlare, se si scaturisce questo sentimento, la produzione ha fatto centro. Al giorno d’oggi non c’è risultato migliore per una serie tv, che colpire il pubblico, farlo diventare subito appassionato e farlo diventare sponsor gratuito. L’utente vede la “casa di carta” e in modo appassionato e spudorato ne parla ovunque, su Facebook, su Instagram su Tik Tok. Delle volte bastano due episodi e si è già conquistati, non dalla regia, dalla recitazione e essenzialmente nemmeno dalla storia, quanto più dai costumi e dall’idea autoriale in se.
Le persone si vogliono integrare in tutti i modi possibili, attirare l’attenzione e per questo, se percepiscono che una serie tv sta diventando popolare e attira l’attenzione, la ostentano sui social. Il passaggio finale è appunto la stories in cui si fa sapere ai nostri follower che stiamo guardando quella serie. A quel punto li, se vedete tante stories così, vuol dire che quel prodotto è già Mainstream è ha già raggiunto l’obiettivo per cui era stato creato.
L’esempio più potente di questo fenomeno sociale è sicuramente “la casa di carta” che appassiona le persone e di cui se ne parla davvero moltissimo su ogni piattaforma, è la serie tv più ostentata di sempre e viene utilizzata più questa serie tv per “cuccare” che Tinder. Ultimamente però c’è un altro fenomeno, un’altra serie tv che ha conquistato tutti i social nel giro di una settimana, come un onda sta travolgendo tutto, la vedi ovunque e tutti ne parlano bene. Sto parlando di “SQUID GAME”.

Squid Game arriva e si impone su tutti, i social parlano solo di lei, sono tutti conquistati da questa serie tv, e in una settimana è già diventata uno strumento di aggregazione sociale, un qualcosa che va ostentato per far vedere al mondo quando siamo “fighi” che la stiamo guardando. La voglia inconscia di dire a tutti che ci piace, di mostrala e di coinvolgere più persone possibile, diventando così uno strumento di pubblicità gratuita eccezionale e Netflix sorride.
Non ho ancora visto questa serie Coreana, ma vi dico che è geniale, quello che vedo nelle foto, la grafica i costumi, la log line, è tutto estremamente geniale e creato alla perfezione. Squid Game è la Apple delle serie tv, arriva sul mercato ed esteticamente non ce n’è per nessuno. Ti attira subito per quelle tutine colorate, per la grafica della scritta, sembra subito qualcosa di nuovo di particolare e diverso. Questa serie tv è una lezione di marketing che andrebbe insegnata alle università, perchè è davvero una calamita. A quanto pare poi, non lo è solo ad impatto, ma a detta di tutti è bellissima.
Squid Game non è solo una bella serie tv, ma è davvero una creazione fatta per far parlare di se, una cosa che di commerciale sembra non avere nulla, ma che in realtà è stata cerata proprio per piacere al pubblico social, per far parlare di se e per avere un successo mainstream. Questa serie tv è fatta per piacere, ma non è sempre un difetto, anzi il risultato è davvero eccezionale e ha già conquistato tutte le stories di instagram, è la serie del momento.
Questo è l’esempio di come ormai i social siano padroni del destino di Netflix e della altre piattaforme streaming, sono una pubblicità gratuita che condiziona le scelte delle aziende, e in questo caso dei film e delle serie tv. Sono le reazioni su instagram, facebook o tik tok a determinare il valore di una serie tv, non importa il vero livello artistico, ma conta solo e giustamente se vende o meno. Non importa se “la casa di carta” per gli esperti è un disastro o se Squid Game è creato apposta per essere mainstream, quello che importa è la massa, il gusto comune, quello che in fin dei conti fa girare il mondo.
Una risposta su “I SOCIAL CONDIZIONANO NETFLIX E LE ALTRE PIATTAFORME STREAMING?”
[…] futuro di Netflix, potrebbe essere appunto anche quello di studiare serie tv, adatte ad essere emulate e citate in […]
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