Recensione nel tempo di un caffè

YOU è una serie televisiva targata Netflix, creata da Greg Berlanti e la prima stagione (recensione prima e seconda stagione ) è tratta dal romanzo di Caroline Kepnes. Una serie tv che ha fatto dell’amore “malato” una specie di format per poter mandare avanti la storia e farne tre stagione, con una conferma che ci sarà anche una quarta stagione.
Il difficile compito di YOU è quello di mantenere lo stesso livello di novità della prima stagione, mantenendo però lo stesso stile, creando nello spettatore la stessa curiosità. In questa stagione ritroviamo il solito protagonista Joe Goldberg, interpretato come sempre da Penn Badgley è alla prese con la sua nuova famiglia, la sua folle moglie Love Quinn e il loro figlio Henry (Forty). Appena trasferiti in un ricco quartiere di San Francisco, dovranno cercare di iniziare la loro nuova vita. Le cose degenerano con facilità tra gelosie e la “malattia” di Joe che non sembra mai passare.
Nella terza stagione vengono messo in risalto i gravi problemi psicologici dei due protagonisti, sempre più fuori controllo, un Joe Goldberg sempre molto riflessivo che però non si evolve, nonostante tutto rimane sempre lo stesso. Una Love ossessionata da una vita perfetta, con una facile propensione all’omicidio per gelosia e paura. Una stagione che riesce in qualche modo a portare avanti la storia e le sue dinamiche molto di più della seconda, ma che incespica un po’ nella sua prevedibilità.
Nel complesso gli amanti della serie possono essere soddisfatti, perchè viene esplorata una nuova dinamica di vita di Joe e Love, non perdendo mai i loro vizi, ma anche le loro passioni. Interessante anche il duello costante tra le due follie, una più controllata, scrupolosa e ossessiva come quella di Joe e l’altra più incontrollata, istintiva e senza controllo.
Una stagione che ci fa apparire il protagonista quasi come una persona buona che deve correggere gli errori della moglie, ma che poi ricade nella tentazione dell’amore folle, visto e rivisto in tutte le tre stagioni. Non c’è più l’elemento sorpresa, e questo fa perdere alla terza stagione un po’ della bellezza della serie, è tutto abbastanza prevedibile.
Ottima però nella sua storia, nelle dinamiche famigliari e nell’esposizione di un mondo che troppo spesso viene tenuto nascosto con problemi famigliari e tradimenti dati dalla noia della quotidianità, un YOU che non diventa singolo, ma che di sdoppia e guarda il punto di vista dei due protagonisti.
Nel complesso una buona stagione, sempre un po’ forzata e esagerata forse, ma che riesce a dare un seguito alla storia e portare avanti le follie di Joe Goldberg, a livello della seconda stagione, con un pizzico di profondità in più.