QUATTRO CHIACCHIERE: Appena uscito su HBO il primo episodio ha fatto già una buona impressione un po’ a tutti, prime impressioni su questa nuova serie.

Non è mai facile buttarsi nel mondo dei videogiochi e fare una buona serie o film, gli adattamenti vengono spesso criticati e non compresi dagli spettatori e soprattutto dai fan che vengono troppo spesso delusi da queste produzioni.
I riflettori questa settimana erano puntati su una garanzia di network come la HBO che raramente tradisce le aspettative, che in questo caso, per molti erano davvero altissime. Il fatto che la serie fosse scritta e curata dallo stesso creatore della storia del videogioco un po’ ci rassicurava, Neil Druckman, che a quanto sembra dirige addirittura il secondo episodio e le buone mani di Craig Mazin (Chernobyl) non poteva che non essere delle mani sicure a cui affidare questa sceneggiatura.
Passano pochi minuti per capire il livello della serie, per capire che è un prodotto HBO, con i suoi toni e la sigla soprattutto che ti riporta subito ai prodotti di questo Network. Tutto sembra già ben curato nei minimi dettagli, con un pezzo inziale che dopo il Covid crea una gran ansia e apprensione nello spettatore, ben congeniato con primi piani molto d’effetto. Bello fin da subito, dialoghi ben impostati e scritti che ci danno fin da subito l’idea di ciò che andremo a vedere.
Proprio come le serie tratte dai libri, anch’essa deve essere per tutti e capita da tutti, per questo deve usare per forza tecniche di sceneggiatura per darci il quadro della situazione e farci capire ciò che stiamo per vedere. The Last of Us è forse uno delle storie post apocalittiche più interessanti degli ultimi dieci anni, e vederne finalmente una versione reale in una serie è davvero una soddisfazione. Anche chi non ha idea di cosa sia, viene subito rapito e incuriosito da ciò che sta vedendo, quasi impaurito. Mentre che ha giocato ai videogiochi si sente onnisciente, stupito delle coincidenze visive e la cura dei dettagli simili al videogioco.
Questo mix di fattori, fa sì che il primo episodio ha un buon impatto sullo spettatore, quasi un’ora e mezza di episodio, che ti tiene attento e incollato a ciò che sta succedendo, con una presentazione ben coordinata dei protagonisti. Nonostante la durata dell’episodio, c’è la giusta tensione e velocità e proprio come hai protagonisti ci succede tutto in fretta, e dal pomeriggio alla notte, ci ritroviamo immersi in un caos totale e incontrollato, dove il fungo infetta tutti a una velocità record.
Qualche appunto sulla CGI, a volte un po’ imprecisa, “bruttina”, passatemi il termine, dove si notano troppo i difetti senza dare il giusto senso di profondità, la fotografia ha alti e bassi e forse mi aspettavo qualcosa di più in questo senso. Diciamo che fino ad adesso, per essere il primo episodio, visivamente non mi ha impressionato. Mi rendo conto che per una serie tv il livello è già davvero molto alto. Però se devo proprio trovare un difetto penso sia quello, per adesso. Anche l’attrice Bella Ramsey, che interpreta Ellie, non mi ha convinto del tutto, anche se è scritta molto bene, non riesco a collocarla in quel contesto, provo una sorta di antipatia ingiustificata, spero anche qui di cambiare idea. Pedro Pascal nei panni di Joel mi ha convinto molto ed innegabile che Tommy ha proprio la faccia da videogioco, non so perché, ma è un personaggio che nel primo episodio, mi ha ricordato molto, non solo The Last of Us, ma un po’ tutto il mondo dei videogiochi.
Sembra tutto estremamente fatto bene, e questo ci fa stare bene, non ci fa esporre critiche, ma quanto più solo complementi, mi piace soprattutto com’è scritta, cosa ormai rara nelle produzioni del giorno d’oggi. Per adesso HBO non tradisce le aspettative e mostra ancora a tutti come si dovrebbe sempre lavorare a un prodotto di questo tipo.
Bello anche il mix di generi che riesce a crearsi, con una parte horror, ben marcata che da un tocco incisivo alle emozioni che si provano guardando la serie, con un tocco in più di paura e tensione. I sentimenti per adesso sono ben esposti, e l’interpretazione di Pedro Pascal, ci regala un Joel giustamente stanco e svuotato da questo mondo. C’è la giusta fame di speranza, quella speranza che va svoltare i film apocalittici e rimette un po’ di luce in tutto questo buio. Un altro piccolo appunto positivo, va fatto alle scene notturne o negli spazi bui, in cui si vede e si capisce tutto con chiarezza, molto simili a quelle presenti nel videogioco. Per adesso, partendo dal primo episodio, si merita un bel 8 su 10, nella speranza che il voto non possa far altro che salire.
5 risposte su “THE LAST OF US – LA SERIE: PRIME IMPRESSIONI”
Ciao, ho appena iniziato a seguire il tuo blog e volevo sapere alla fine che ne pensi della serie! Io personalmente dopo averla vista tutta ne ho fatto una recensione negativa. Però sono curiosa di sapere gli altri che ne pensano
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Ciao, ho scritto un articolo per ogni episodio e una recensione della prima stagione.
Se vuoi scrivi The Last Of Us nella barra di ricerca e le troverai tutte.
Ora leggo la tua e poi torno qui al commento per dirti comunque la mia impressione sulla serie.
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Premessa, ho letto il tuo articolo, mi è piaciuto molto e mi piace molto il tuo stile di scrittura, complimenti!
Per quanto riguarda la serie io l’ho amata molto, non ho mai approfondito il videogioco, mai giocato di persona e sempre osservato dall’esterno come spettatore.
La serie è una fedele riproduzione cosa forse mai vista in un live action.
La storia creato da Neil Druckmann era talmente perfetta che i dialoghi è giusto che non siano stati toccati.
Il personaggio sordomuto secondo me ci sta davvero moltissimo in un mondo fatto di urla e disperazione, il suo urlo di paura rimane strozzato ne suoi gesti rendendo tutti estremamente più intenso.
Lo trovata una serie molto profonda, curata nei dettagli, recitazione davvero ad alti livelli e momenti che sono dei veri pugni allo stomaco come quel finale secco chiuso con Ok proprio come nel videogioco.
Quindi mi ha convinto a pieni voti come serie e l’ho apprezzata davvero moltissimo.
L’unica cosa che non mi ha convinto del tutto è la fotografia, che in certe scene poteva dare sicuramente di più.
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Ti ringrazio per il commento. Uno dei motivi per cui ho deciso di aprire il blog è per confrontarmi con opinioni diverse dalla mia quindi ti sono grata per aver dedicato il tuo tempo nella lettura del mio articolo 🙂
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Sarò felice di confrontarmi con te anche su altre serie o film!
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