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Recensioni nel tempo di un caffè

THE WITCHER 2: RECENSIONE SECONDA STAGIONE, CHE CI APRE UN MONDO EPICO.

Recensione nel tempo di un caffè

La seconda stagione di The Witcher era forse una delle serie più attese dell’anno, memori di un’ottima prima stagione tutti si aspettavano che il livello rimanesse lo stesso e con questa stagione The Witcher, rispetta le aspettative e per certi versi si migliora.

Rispetto alla prima stagione formata da grandi salti temporali e da tre storie che si intrecciavano tra di loro nel tempo, questa stagione ha una linea temporale lineare e tutto scorre nella stessa direzione, con i personaggi che sono tutti collocati sulla stessa linea temporale.

Proprio come i libri, da qui in poi inizia la vera storia, una vera e propria parte narrativa, non più una serie di racconti come i primi due libri, da cui era stata tratta la prima stagione. Perso l’effetto sorpresa che tanto aveva meravigliato gli spettatori che si approcciavano per la prima volta al mondo creato dallo scrittore polacco Andrzej Sapkowski, la seconda stagione amplifica ancora di più i personaggi, le ambientazioni e la storia.

L’universo di “The Witcher” si espande e ci vengono mostrati nuovi personaggi, nuovi poteri e nuovi regni, tutto perfettamente calibrato e ben esposto. Gerart (Henry Cavill) pur essendo il protagonista è meno al centro della trama, per lasciare il posto a Cirilla (Freya Allan) che è il vero fulcro di tutta la storia. In questa stagione i personaggi mostrano i loro punti di forza, ma soprattutto le loro debolezze e il loro punti di vulnerabilità. Yennefer (Anya Chalotra) è in difficolta. molto più spaesata e confusa di quella vista nella prima stagione, mentre la giovane Cirilla prende coscienza di sé stessa e dei suoi poteri, il legame tra lei e Gerart si fa sempre più forte e intenso.

Questa serie è perfettamente riuscita, un fantasy che definirei magnetico, perché fa parlare di sé, e ti cattura con i suoi personaggi e le sue trame, è tutto molto epico ed estremamente affascinante. I personaggi sono ben scritti, ben strutturati e l’evoluzione della storia è spesso inaspettata con un fondo di magia persistente. Il finale a sorpresa ci fa porre mille domande e crea curiosità.

Ci viene mostrato qualcosa di più dei Witcher, il loro “Rifugio”, le loro usanze e ci viene mostrato qualcosa di più del loro passato, principalmente accennato dai loro racconti. Un po’ deluso dagli altri Witcher che non hanno minimamente lo stile e il fascino fantasy di Gerart di Rivia, sono tutti abbastanza anonimi, tranne il maestro Vesemir che rimanda tantissimo ai videogiochi.

Nonostante la linearità temporale della trama, la serie rimane comunque molto complessa, ci sono un sacco di nomi e situazioni da ricordare che è facile perdersi ed è difficile orientarsi nello scorrere del tempo, non si capisce mei bene quanto tempo passa da un evento all’altro. Un universo comunque molto grande, con molte dinamiche e molti personaggi che talvolta si contorce e si allontana un po’ dallo spettatore lasciandolo confuso. Solo verso la fine si prende davvero confidenza con i personaggi e i loro ruoli e ci risulta tutto un po’ più chiaro anche se lo scopo finale di molti rimane ancora un mistero.

Una serie che nonostante sia alla seconda stagione, ci sta solo adesso introducendo davvero in questo mondo fantasy, e lo fa in modo preciso e impeccabile, bella l’epicità di un po’ tutta questa stagione, visivamente molto bella anche se con qualche difetto grafico. Una serie fantasy tra le migliori mai realizzate, con un’infinita possibilità di espandersi. Una delle migliori serie presenti nel catalogo Netflix.

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