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GLI SPIRITI DELL’ISOLA: UN RACCONTO SULLA NOIA E L’AMICIZIA

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Gli spiriti dell’Isola (The Banshees of Inisherin) è un film 2022 scritto e diretto da un super Martin McDonagh che ci mette dentro tutto sé stesso e porta il teatro al cinema. Questo film ha avuto 9 candidature agli oscar e vinto 3 golden globe.

La trama è molto semplice, due amici che vivono in una piccola isola dell’Irlanda chiudono improvvisamente i loro rapporti di amicizia portando tutta l’isola a subirne le conseguenze.

Come capita spesso nei film di McDonagh, un piccolo evento scatena una sequenza di danni e si ingigantisce fino a quasi esplodere, come in questo caso dove Colm (Brendan Gleeson), un uomo un po’ solitario, riflessivo e con la passione per la musica decide all’improvviso di troncare i rapporti con il suo migliore amico Pàdraic (Colin Farrell). l’uomo rifiutato e definito noioso dal suo amico entra in una crisi esistenziale e cerca di ricucire un rapporto misteriosamente interrotto.

Gli spiriti dell’isola ha una meravigliosa fotografia, con questa piccola e povera isola irlandese nel 1929, fatta di pastori e con un piccolo Pub dove si riuniscono un po’ tutti. Questo film non parla solo di amicizia e di noia, ma ance dell’assurdità della guerra e da come piccoli gesti nascono grandi e inevitabili cambiamenti. Nonostante ci siano pochi personaggi e poche situazioni, questo film riesce a regalare molte emozioni, con una narrazione che aleggia tra la commedia e il drammatico.

La reazione spropositata di Colm durante la storia rappresenta la follia stessa di alcuni momenti, il contrasto e l’ipocrisia che ci circonda, una negazione di noi stessi, “perdiamo dei pezzi” di noi stessi pur di mostrare agli altri le nostre nuove convinzioni, cancelliamo il passato convinti che questo ci dia sempre una nuova vita, per poi renderci conto che il mondo è davvero piccolo a volte.

Il personaggio di Pàdraic invece è il simbolo della bontà e dell’ingenuità, infangato e condizionato dalla violenza e dalla follia del mondo, preso in giro e lasciato solo, perché troppo buono in un mondo di cattiveria.

Nel complesso, le caratteristiche di questo film possono essere racchiuse nel personaggio di Dominic (Barry Keoghan) un ragazzo giovane e ingenuo dell’isola, molto gentile con tutti, puro e semplice un po’ stupido, ma con dei valori e con una vita non affatto facile. Pochi personaggi scritti bene, dialoghi brevi, intensi e significativi e un sacco di metafore davvero interessanti, questo è gli spiriti dell’isola.

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THE LAST DUEL: UN DUELLO PER L’ONORE

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The Last Duel è un film del 2021 diretto da Ridley Scott e tratto dall’omonimo libro da Eric Jager, che parla di un ultimo “duello di Dio” svoltosi in Francia nel 1386 tra Jean de Carrouges e Jaques le Gris.

Questo film si sviluppa su tre capitoli e su tre punti di vista differenti, il film si basa su fatti storici realmente accaduti e quindi ha dei vincoli da rispettare anche se grazie a questa tecnica, può far decidere alo spettatore quale sia la versione più reale della storia raccontata.

I punti di vista sono prima quello di Jean (Matt Damon), poi quello del suo amico e rivale Jaques (Adam Driver) e poi quello giovane moglie di Jean, Marguerite de Carruges (Jodie Corner), la vittima che accusa Jaques le Gris di averla stuprata.

I primi due capitoli sono un po’ noiosi e portano lo spettatore a voler andare veloce al dunque, il film di spinge a credere alla donna, che è evidentemente vittima di un sistema davvero crudele e ignorante. L’interpretazione di Matt Damon è davvero di alto livello, forse una delle sue migliori, con un personaggio un po’ pazzo e istintivo, ma molto coraggioso e fedele alla corona. Mentre un po’ spento quello di Adam Driver che anche nei momenti cruciali della sua storia non riesce ad uscire da una particolare apatia. Il film non riesce a mostrare con chiarezza il rapporto tra i due protagonisti, tanto che i loro litigi sembrano più che giustificati. Non sembrano mai veri amici, quanto più dei semplici cavalieri con ambizioni differenti.

L’accuratezza storica riporta il film sui binari giusti, con costumi e una fotografia ben dettagliata, il finale è crudo nelle parole quanto nella scena di combattimento e riporta al giusto tono al film che a tratti risulta veramente troppo noioso e inconcludente oltre che abbastanza complicato.

Ridley Scott ha perso il suo “potere” da tempo e non riesce più a fare delle pellicole che convincono del tutto, sono spesso noiose e inconcludenti e anche in The Last Duel manca qualcosa che si vede solo nel finale. Infatti la parte finale non migliora solo dal punto di vista narrativo, ma anche della regia che non sbaglia un colpo e crea la giusta atmosfera. La storia è cruenta per quanto sia moderna sotto certi aspetti, con una donna che porta avanti la propria accusa pur rischiando la vita sua e quella del marito e con Jaques De Gris, convinto di non aver stuprato nessuna perché condizionato dalle sporche abitudini del tempo.

Una storia davvero interessante, ma che ci viene mostrata in un film nel complesso disordinato e con poco carattere e che si salva solo un po’ nel finale, mi aspettavo qualcosa di più, ma ultimamente è facile rimanere delusi da quello che comunque è uno dei registi che ha fatto la storia del cinema.

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UNDER THE SILVER LAKE: UN INTRICATO FILM DALLE MILLE SFUMATURE

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Under the silver lake è un film del 2019 diretto e scritto da David Robert Mitchell. Uno di quei film da cinema indipendente che solo il regista può capire a fondo e che divide la critica in due, chi lo ama e chi lo odia profondamente.

Questa pellicola è fin da subito particolare e complicata con il protagonista Sam (Andrew Garfield) che rappresenta un po’ un millennial perso nel corso della sua vita, disoccupato che passa le giornate a spiare i vicini. Un ragazzo un po’ sulle sue che sembra essersi buttato via da tempo e che conosce per caso la sua vicina e di cui in una sola sera passata insieme se ne innamora. Lei sparisce all’improvviso e parte cosi una ricerca in una Los Angeles nascosta, strampalata e molto particolare.

Il film mantiene uno stile anni ottanta molto particolare a tratti affascinante con uno stile che ricorda un po’ anche Stanley Kubrick e con diverse citazioni alla cultura Pop, uno neo-noir che ci mostra un ragazzo perso che in qualche modo a paura delle donne, che frequenta feste davvero particolari e chi in qualche modo viene a contatto con l’élite della città. Una storia molto chiusa, ermetica e dalle mille interpretazioni, con una sottilissima linea tra realtà e fantasia.

Under the silver lake si allontana dal cinema classico e dallo spettatore annoiato e si rivolge di più ad un pubblico attento, curioso che ha voglia di esaminare la sua profondità. Facendo così però ci troviamo davanti ad un prodotto davvero complesso, a tratti folle e quindi nel complesso pessimo.

Il film arranca in ogni sua esecuzione e davvero molto confusionario e la giustificazione della sua profondità e del suo messaggio non basta, ha dei lati affascinanti e appare un po’ come un’opera d’arte bella ma talmente difficile da comprendere da ritenerla pessima e incompleta. La definizione migliore è, particolare, perché è certamente qualcosa di raro e che non si vede tutti i giorni ed è lo specchio artistico di chi l’ha creato, che è sempre un elemento positivo.

Questo è uno di quei film che è davvero troppo lontano dal pubblico moderno, e che quindi non sento di consigliare, è una strana e particolare opera artistica che è giusto che uno scopra totalmente casualmente e che si faccia un’idea personale senza essere contagiato da opinioni e consigli altrui.

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PROPRIO LUI? (WHY HIM?): RECENSIONE COMMEDIA CON BRIAN CRANSTON

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Proprio Lui? (Why Him?) è una commedia Americana del 2016 diretta da John Hamburg e con protagonista Brian Cranston e James Franco.

Questo film si presenta come la classica commedia americana in cui la figlia presenta il suo ragazzo alla sua famiglia e al difficile rapporto tra il padre (Brian Cranston) e questo nuovo arrivato nella famiglia (James Franco). Fin da subito capiscono che il ragazzo di loro figlia è davvero un tipo molto particolare e non capiscono come sia possibile che la “loro bambina” sia con un uomo del genere. Ovviamente dopo diverse disavventure il rapporto con il suocero migliorerà e si va verso un finale di gioia e serenità.

Nonostante le premesse non erano di altissimo livello mi aspettavo qualcosa di più da questa commedia anche per la presenza di un attore come Brian Cranston, invece è un prodotto davvero troppo lontano dalla realtà che per far ridere esagera e rende tutte le scene poco verosimili e quindi prive di profondità. Un film che non lascia nulla, se non che se uno è ricco e milionario come il ragazzo, può essere e fare ciò che vuole che prima o poi verrà accettato. Il film non crea la giusta sensazione di unione e il personaggio di James Franco è talmente esagerato da far perdere di senso un po’ tutta la trama e i sentimenti presenti in essa.

La recitazione è buona, il film è anche divertente ma sicuramente alcune scelte sui personaggi e sulla trama non funzionano e rendono il tutto un prodotto troppo di fantasia. Un tipo di comicità forse un po’ troppo forzata con un personaggio solo coerente con ciò che lo circonda che è quello interpretato da Keegan-Michael Kay, una specie di maggiordomo e maestro spirituale.

Questa commedia purtroppo non trasmette le giuste sensazioni, non si percepisce l’amore della coppia, l’affetto tra padre e figlia e il giusto valore a ciò che accade con un finale fin troppo banale e annunciato. Funziona nella sua leggerezza e nelle battute ma si ferma lì come se avesse fatto un piccolo compito da sei in pagella.

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FAST X: RECENSIONE, VERSO UN LUNGO E GLORIOSO FINALE

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Fast X è un film del 2023 diretto da Louis Letterier e parte finale di una delle saghe cinematografiche più grandi e importanti, Fast and Furious.

Questo film è la prima parte di tre di quella che sarà il grande finale della saga, una saga che nonostante non sia grande cinema ha sempre un livello d’azione elevatissimo e con il tempo ha conquistato un po’ tutti. Non importa se è realistica o meno o se non c’entra nulla con il primo film, l’importante è stupire il pubblico con la magia del cinema e anche in questo caso, il film ci riesce.

Dominic Toretto e la sua famiglia deve confrontarsi con nemici inaspettati del proprio passato, il figlio di Hernana Reyes, Dante vuole vendicare la morte del padre, ucciso durante la rapina a Rio de Janeiro presente nel quinto capitolo e scena intro di questo film. Ovviamente non bisogna pensare al realismo e al senso di alcune scene ma godersi un’azione costante e potente che dura per tutto il film. Si passa da Roma, in cui Dante vuole fare esplodere la città con una bomba rotolante gigante alle strade del Portogallo con Dom che deve salvare suo figlio (Che magicamente ha cambiato etnia da un film all’altro).

A livello visivo e di effetti speciali è davvero un’ottima pellicola e risulta anche tutto molto realistico, finché la fisica lo permette, sa essere divertente e non annoia praticamente mai. Ci sono citazioni e tributi ai film precedenti che rendono un po’ l’idea che siamo sempre più vicini alla conclusione. Jason Momoa nei panni di Dante è forse il Villain più complesso e meglio riuscito della saga, con un atteggiamento folle e distruttivo, un’ottima interpretazione dell’attore che da questo lao stupisce non solo lui ma l’intero cast con un’interpretazione di ottimo livello.

Rispetto agli altri film, forse, stupisce un po’ meno, e le assurdità presenti nel film non riescono più a colpire del tutto lo spettatore se non a farlo sorridere, un pubblico abituato ormai ai supereroi non si stupisce più di nulla e questa pellicola per certe caratteristiche ricorda un po’ gli Avengers.

Un film che punta sullo spettacolo l’azione, ma anche sull’affetto verso i protagonisti, ormai presenti in moltissimi film con un cast davvero ampio e di livello Vin Diesel, Michelle Rodriguez, Tyrese Gibson, Ludacris, Jason Momoa, Nathalie Emmanuel, Jordana Brewster, Sung Kang, John Cena, Jason Statham, Alan Ritchson, Daniela Melchior, Scott Eastwood, Helen Mirren, Charlize Theron, Brie Larson, Rita Moreno e due che non si possono dire per evitare grossi spoiler già molto presenti in rete. Ovviamente un cast così ampio comporta che molti attori hanno piccole parti o che non si hanno più loro tracce senza una dovuta spiegazione.

Fast X nel complesso è un buon film d’azione, ha dei colpi di scena semplici ed efficaci ed è il film della saga con il nemico più convincente e meglio interpretato. Una saga che risulta comunque essere un po’ stanca e che rischia di diventare troppo scontata e ripetitiva. A volte rendere tutti così immortali toglie forse troppa tensione e ci consegna nelle mani un finale assurdo quanto scontato. Ovviamente non bisogna pensare al senso, alla fisica o altre leggi dell’universo, bisogna salire in auto con Dom e godersi lo spettacolo.

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7 SCONOSCIUTI A EL ROYALE: UN FILM PER CERTI VERSI QUASI TEATRALE

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7 sconosciuti a El Royale è un film del 2018 scritto e diretto da Drew Goddard, un thriller con alcuni misteri da risolvere che per la sua evoluzione e dinamica ricorda un po’ un’opera teatrale.

Ogni personaggio ha la sua storia, persona con vite e passati differente che si ritrovano per caso in un hotel a cavallo sul confine tra California e Nevada, suggestiva come idea, con stanze che si trovano in Nevada e altre in California e con la hall divisa in due. Ogni personaggio nasconde qualcosa e lo stesso hotel sembra nascondere qualcosa di misterioso. Un cast importante rende il film piacevole a livello recitativo con Jeff Bridges, Cynthia Erivo, Dakota Johnson, John Hamm, Caille Spaeny, Lewis Pullman e Chris Hemsworth.

Purtroppo la bella idea iniziale e la situazione particolare, svanisce un po’ lungo la storia del film, con una trama che non convince del tutto e con un finale forse fin troppo grossolano e un po’ esagerato. Ci sono degli spunti interessanti che vengono sfruttati poco per dar vita però ad un film semplice nella sua esecuzione con questi personaggi che praticamente interagiscono tra loro nella Hall dell’hotel e a poco a poco i misteri e il passato dei protagonisti viene rivelato.

Ricorda un po’ un’opera teatrale, con questa scenografia semplice e suggestiva con il confronto tra gli attori quasi sempre nella stessa stanza e con pochi altri punti di vista, anche la divisone in più atti invece che i semplici tre, rende questo film uno spettacolo anche adatto al teatro e se vogliamo anche un po’ in stile Quentin Tarantino. L’ambientazione anni 60/70 da un tocco in più, quasi da giallo Noir, c’è molta inspiegabile follia e alcune scelte dei personaggi vanno dedotte e non sono spiegate del tutto correttamente.

Ognuno ha un proprio obiettivo, ma nessuno prende la scelta giusta e la situazione nell’hotel degenera facilmente. Un film che sicuramente poteva dare di più e che non è stato abbastanza incisivo nei dialoghi e un po’ troppo dispersivo in alcune descrizioni dei personaggi non tutti all’altezza. Nel complesso rimane una pellicola piacevole da vedere, qualcosa di nuovo e abbastanza originale. Uno di quei film che ti fa scrivere “abbastanza” tante volte e che si indentifica perfettamente in quelle parole, come se si fermasse alla sufficienza con la certezza che si poteva dare di più.

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THE FORGIVEN: UN IMMERSIONE NEL MAROCCO

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The Forgiven è un film del 2021 diretto e scritto da John Michael Mcdonagh. Il film è presente su Now Tv, canale streaming di Sky, tra gli attori protagonisti ci sono Ralph Fiennes, Jessica Chastain e Matt Smith.

The Forgiven parla di due ricchi turisti inglesi che stanno andando ad una festa di un amico, in mezzo al deserto del Marocco, durante il viaggio di andata investono accidentalmente un ragazzo del luogo e lo uccidono. Presi dalla paura fanno in modo di nascondere l’identità del ragazzo, ma presto arriverà il padre che vuole una redenzione da parte del turista inglese. La situazione sembra risolversi facilmente, ma poi il padre del ragazzo morto, chiede che chi ha ucciso suo figlio, venga con lui nel suo villaggio per assistere alla sepoltura.

Nonostante il film duri le classiche due ore, c’è una forte e radicata crescita e cambiamento nei personaggi, immersi in una situazione opposta ma significativa. Una terra splendida come il Marocco in una storia di perdono, vendetta e redenzione. Mentre David Henninger (Ralph Fiennes) parte con il padre della vittima per qualche giorno, sua moglie Jo (Jessica Chastain) ritrova sé stessa e tradisce suo marito con un turista americano presente alla festa. David inizia un viaggio che lo cambia nel profondo e alimenta in sé un forte senso di colpa.

Il film gioca molto sul dubbio e il contrasto, dubbio su che fine farà David e il contrasto tra questi piccoli villaggi di cacciatori di fossili e i ricchi turisti viziati che invadono il Marocco, in queste enormi ville in mezzo a deserto. Un’ottima fotografia immersiva rende questa pellicola un piccolo viaggio nel deserto, come una piccola immersione in una piccolissima parte della cultura in Marocco, in posti lontani dal mondo, in cui i sogni sono soppressi dal sole e dal caldo.

La recitazione è buona, anche la scrittura lo è, anche se ha tratti vacilla un po’ con scelte non molto utili ai fini della trama e con un’evoluzione non meglio giustificato del personaggio di Jo, che appare come la vera “cattiva” di tutta la storia e con cui è difficile empatizzare per le scelte che commette.

Un ottimo film che riesce a nascondere bene i propri difetti e con un finale molto deciso, che si fa riflettere ma che conclude alla perfezione, l’evoluzione dei personaggi. Un po’ noioso a tratti, forse un po’ lontano dallo stile moderno, frenetico e senza profondità, ma che invece si allinea di più a un cinema più complesso con una retorica e un significato.

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AIR – LA STORIA DEL GRANDE SALTO: IL FILM SULLA RIVOLUZIONE NIKE

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Air – La Storia del grande salto è un film del 2023 diretto da Ben Affleck. Il film racconta della creazione del marchio Air Jordan, nato dalla collaborazione del marchio di scarpe Nike e un quasi sconosciuto Michael Jordan.

Il film ci mostra una storia di cui conosciamo il finale, ma di cui conosciamo difficilmente i dettagli, una delle collaborazioni pubblicitarie e sportive più riuscite della storia, con un marchio che è ha fatto decollare la Nike verso vette mai raggiunte. Cosa c’è dietro a tutto questo? Da cosa è partito? Air ci mostra tutto questo con un cast davvero di alto livello, con Ben Affleck, Matt Damon, Jason Bateman, Chris Tucker, Viola Davis e Marlon Wayans.

Come sempre la storia vera delle volte, trasmette più emozioni che un inventata e questo film ci riesce, raccontando una storia di semplici affari, di business ma rendendola più romantica, unica ed emozionante. Le Air Jordan non sono solo delle scarpe, ma ormai sono un simbolo, uno status, e sono una svolta del settore per mille motivi. Forse è la più grande scommessa fatta in questo campo, eppure Nike ci è riuscita e ha scavalcato tutti.

Air è un film ben recitato scritto bene e molto ordinato, non ci si annoia e non ci si perde e avere Matt Damon in questi film è perfetto perché non fa mai interpretazioni da oscar ma è un attore che raramente sbaglia la propria interpretazione e che si adatta bene a tutto. Un film che fa anche un po’ riflettere su quanto delle volte tutto sembra già scritto, si è stata una scommessa, ma è come se tutti sapevano già come sarebbe andata. Una storia che valeva la pena raccontare e che quindi rende il film davvero interessante e piacevole.

Air funziona su più fronti, anche l’idea di non mostrare mai Michael Jordan e di mostrare la scarpa come vera opera d’arte, risultando quindi una manifestazione di passione. Questo film è un po’ la dimostrazione che c’è davvero passione in tutto, che tutto se fatto con il cuore e la passione ha più senso. Una scommessa sì, ma fatta con istinto passione e cuore.

Alla fine della storia ci si chiede quanto Jordan abbia aiutato Nike con il suo talento e quanto Nike abbia aiutato Jordan con la sua capacità di creare leggende. Sicuramente è un dare avere, fino a quando Jordan era atleta, ma adesso il marchio si sta trasformando in qualcosa di più, Air Jordan è un marchio dentro al marchio è un simbolo di uno degli atleti più forti di sempre.

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OPERATION FORTUNE: AZIONE E DIVERTIMENTO

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Operation Fortune è un film del 2023 diretto da Guy Ritchie con protagonisti Jason Statham, Audrey Plaza, Hugh Grant e Josh Hartnett. Un film d’azione in pieno stile del suo regista, tra spionaggio, armi e missioni segrete.

Operation Fortune segue le vicende di alcuni agenti segreti Inglesi che devono fermare il commercio di una misteriosa arma segreta, non conoscono il contenuto, ma ben presto conoscono che si occupa dell’affare e per completare la missione, assumono una star di Hollywood per intrepretare sé stesso.

Come sempre Guy Ritchie scrive degli ottimi personaggi, con caratteri specifici che tengono un po’ in piedi tutta la storia, spesso i “cattivi” sono molto espansivi e particolari e Hugh Grant si trova a perfezione in questo ruolo, con una interpretazione davvero di ottimo livello. Statham è sempre lo stesso, ma non c’è personaggio migliore per questo genere di film. Un film che ricorda molto il passato del suo regista, con spezzoni e pellicole già viste, forse uno dei suoi difetti, è proprio la similitudine.

Questo film ha un ritmo elevato e una bella ironia, non annoia mai e la storia pur se piena di cliché dele genere, riesce ad avere un finale un po’ diverso dal solito, ovviamente i protagonisti sono molto abili e praticamente imbattibili e non hanno molti problemi a concludere la missione. Nonostante ci sia un po’ di violenza è molto mitigata dall’ironia presente nel film. Le location sono affascinanti e il finale ha un certo livello anche nei propri dialoghi con una scena molto scenografica e iconica.

Una regia, più pulita e meno artistica del solito e con delle musiche meno incisive rispetto alle sue precedenti pellicole, però anche in questo caso Ritchie non sbaglia il colpo e regala un prodotto davvero molto piacevole, moderno e adatto un po’ a tutti. Lasciandoci senza impegno, con ottimi personaggi e con anche qualche risata che non guasta mai.

Operation fortune è un film piacevolmente riuscito, io sono un po’ di parte perché apprezzo molto questo regista e autore, però è davvero un buon film. Ovvio niente di eccezionale o da oscar sia chiaro, ma nel panorama dei prodotti in streaming si difende davvero bene.

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GUARDIANI DELLA GALASSIA VOL. 3: UN TERZO CAPITOLO DI ALTO LIVELLO

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Guardiani della Galassia Vol. 3 è un film del 2023 terzo capitolo della saga, scritto e diretto da James Gunn. Il film per eccellenza nell’universo Marvel, una saga che potrebbe diventare anche Cult negli anni a venire.

Un ritmo, una musica e una sceneggiatura fluida e divertente che rendono questo terzo capitolo forse il migliore della saga e uno dei migliori di tutto l’MCU. James Gunn fa ancora centro e sembra non sbagliare ancora un colpo. Un mix perfetto tra azione divertimento e anche qualche piccolo momento commovente, con la famiglia e l’amicizia un po’ al centro della trama. Un film che non annoia mai, ci viene presentato il terribile e violento passato di Rocket, sfruttato per degli esperimenti, mentre i guardiani vanno in missione per salvargli la vita. Gomora senza i ricordi di un’altra dimensione futura, e il resto del gruppo che è sempre più unito e forte.

C’è un ottimo livello di recitazione da non sottovalutare, il villain è alla ricerca della perfezione della specie, un cattivo scienziato che sperimenta e distrugge intere razze per questo unico scopo. James Gunn la perfezione la ottiene con pellicole sempre molto divertenti ma che sanno anche far riflettere, trovando anche un piccolo spazio contro lo sfruttamento degli animali.

Proprio come un walkman la trama e il ritmo seguono l’evolversi della playlist con una selezione accurata e precisa di un sacco di canzoni meravigliose che regalano colore a tutta la pellicola. Questo terzo capitolo è appunto la somma di tutte queste caratteristiche, enfatizzate dal fatto che potrebbe essere un addio. C’è felicità, malinconia e un forte e stretto abbraccio al pubblico che non può che sentirsi parte del progetto Marvel più ambizioso e meglio riuscito, quello che ha dato una direzione a tutta la MCU, che ha reso famoso un autore di cinema di livello assoluto come Gunn, quello che ha dato una spinta decisiva ad un attore come Chris Pratt.

Guardiani della Galassia vol. 3 è anche il migliore a livello di regia con scene ben studiate e con una scena di combattimento in un tunnel dell’astronave con la squadra al completo che a livello di regia è davvero un piccolo capolavoro con un particolare piano di sequenza che sinceramente non ti aspetti in un film così.

Una boccata d’aria in un universo cinematografico che inizia un po’ a vacillare. Un insegnamento un po’ per tutti di come vanno fatte determinate cose, pellicole e saghe per ottenere questi risultati.